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All’ospedale di Perugia il presepe con Gubbio sullo sfondo

Da Budino all’atrio dell’Ospedale di Perugia, una famiglia di artigiani rende omaggio al territorio umbro con un presepe realizzato in collaborazione con i frati della Cappellania del S. Maria della Misericordia.

Dietro ogni presepe c’è una storia, e quella di Bruno e Roberta Adriani merita di essere conosciuta, visto che è iniziata 40 anni fa a Budino, una frazione di Foligno. Con il passare del tempo, anche il presepe nella chiesa del paese è cresciuto, fino a diventare tra i più interessanti dell’Umbria, con oltre 400 statuine in movimento. Gli stessi artigiani protagonisti di quell’opera, da dieci anni si impegnano a realizzarne uno, di dimensioni più ridotte, nell’atrio dell’ospedale di Perugia, in collaborazione con i frati della Cappellania del S. Maria della Misericordia. “Quello che all’inizio era una semplice scommessa con il parroco di Budino – ricorda Adriani – è diventato un grande progetto. Ci piace pensare – aggiunge Roberta, la figlia che ha raccolto il testimone del padre –  che le tante persone che transitano ogni giorno nell’ospedale di Perugia possano apprezzane l’originalità. Per realizzare il primo presepe – ricorda – impiegarono una notte, ora occorrono intere settimane con una squadra di sei persone che si alterna nell’attività di lavorare i vari materiali per realizzazione dell’opera”.

La particolarità consiste nel fatto che alle spalle della capanna e delle strade dove ci sono le statuine dei Re Magi, di San Giuseppe e la Madonna, si staglia una città umbra in miniatura. Dopo Spoleto, Trevi, Spello, Sellano e Castelluccio, in questa edizione è stata proposta la città di Gubbio. “Abbiamo accolto il presepe degli amici di Budino come un dono per chi resta legato alle tradizioni della natività di Gesù – dice padre Andrea Natale, responsabile della Cappellania dell’ospedale di Perugia -. Possiamo solo immaginare quanto impegno ci sia dietro una realizzazione come questa; negli anni abbiamo sempre toccato con mano l’apprezzamento delle tante persone che ogni giorno vengono in ospedale”.

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