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Allevamento lager di asini tra Piemonte e Liguria: due denunce

I due “allevatori” sono stati denunciati con l’accusa di malgoverno e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura

GENOVA – Carcasse abbandonate nei campi, scarse condizioni igienico sanitarie, animali, quando non morti, denutriti. È questo lo scenario apocalittico che si sono trovati davanti i carabinieri forestali che sono intervenuti per interrompere i numerosi maltrattamenti nei confronti di oltre 90 asini perpetrati da due soci di un’azienda agricola con sede tra i comuni di Bosio (Alessandria) e Ceranesi (Genova).

Nell’allevamento, finanziato anche con fondi Ue, sono stati trovati 12 asini senza vita e altri ottanta in pessime condizioni igienico-sanitarie e visibilmente deperiti. I militari hanno denunciato i due agricoltori con l’accusa di malgoverno, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e inosservanza di un provvedimento in materia d’igiene. Le indagini sono partite dopo che la trasmissione Striscia la notizia si era occupata della vicenda. Nel corso del sopralluogo, i carabinieri, coadiuvati dal personale della Asl genovese e alessandrina, hanno anche ritrovato una carcassa di un asino morto da almeno due settimane lasciata all’interno di una pozza d’acqua. Sono state riscontrate altri 5 morti risalenti a qualche giorno prima. L’Asl di Genova ha ordinato l’immediato ricovero in una struttura idonea per gli animali, mentre quella di Alessandria ha disposto un controllo all’istituto zooprofilattico di Torino. L’ipotesi dei veterinari è che la morte possa essere stata causata da una infezione da virus erpetico

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