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Agricoltura: stanziato il fondo da 100 mln previsto dal Cura Italia per il comparto primario

La Conferenza Stato-Regioni si è accordata  sul Fondo per far fronte ai danni  derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19

La dotazione è di 100 milioni di euro per il 2020 ed è finalizzata alla copertura totale degli
interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante
e alla ristrutturazione dei debiti, alla copertura dei costi sostenuti per
interessi maturati negli ultimi due anni su mutui contratti dalle suddette
imprese, nonché per la sospensione dell’attività economica delle imprese del
settore della pesca e dell’acquacoltura.

“Stiamo accelerando le procedure per poter garantire questo aiuto
finanziario alle imprese del comparto primario – dichiara il Sottosegretario
alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Nonostante le tante difficoltà
causate dall’emergenza sanitaria Covid-19, con i canali ho.re.ca chiusi e le
difficoltà nelle esportazioni, le filiere agroalimentari non si sono fermate
garantendo alimenti, lavoro e PIL al Paese. Abbiamo pertanto l’obbligo di
sostenere i loro sforzi in tutti i modi possibili, attraverso diversi
strumenti. Il Fondo previsto dal Cura Italia è uno di questi e confido –
conclude L’Abbate – che gli istituti che gestiranno la distribuzione delle
risorse, Agea e Ismea, emaneranno a stretto giro le relative circolari per
rendere operative le misure”.

L’erogazione degli aiuti avverrà sotto forma di contributo finanziario a
copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati
al capitale circolante e alla ristrutturazione dei debiti con un importo
massimo ad impresa di 20.000 euro. A questa misura, gestita da Ismea, sono
destinati 20 milioni di euro. Il secondo intervento prevede la copertura dei
costi sostenuti per interessi maturati e pagati nel biennio 2018-2019 su
mutui contratti nell’esercizio delle imprese con un importo erogato da Agea
da un minimo di 500 euro ad un massimo di 6.000 euro ad azienda. A questa
finalità sono dedicati 60 milioni di euro. L’ultima misura, infine, riguarda
la sospensione dell’attività di pesca, anche nelle acque interne del Paese,
e dell’acquacoltura: per distribuire i 20 milioni di euro stanziati si
procederà con un decreto ad hoc.

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