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Acque e fontane dell’alta Val Chisone: una mostra dal 16 luglio al 18 settembre a Pragelato

In un territorio ricco di sorgenti come quello di Pragelato le fontane e gli abbeveratoi sono elementi essenziali del paesaggio urbanistico e della storia delle tante borgate che rendono variegato e affascinante il Comune dell’Alta Val Chisone. Inizialmente costruiti nel cuore dei nuclei abitativi, fontane e abbeveratoi nei tempo si moltiplicarono e qualche famiglia riuscì persino a costruirsi un lavatoio privato. Oltre alla loro utilità per gli usi familiari, agricoli e zootecnici, le “Fontane di Pragelato”, a cui è dedicata una mostra patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino che si inaugura sabato 16 luglio alle 17 all’Ufficio turistico di Pragelato, possono essere considerate veri e propri monumenti, che simboleggiano la millenaria cultura occitana, che ebbe il suo periodo di massimo splendore all’epoca della Repubblica degli Escartons. Fregi, effigi, sculture artistiche e storiche che abbelliscono le fontane fanno parte dell’identità culturale del paese e la mostra ne valorizza l’importanza sociale ed economica e le peculiarità che le differenziano tra loro. È una mostra tanto più importante in un anno in cui la siccità e il riscaldamento climatico sono diventate vere e proprie emergenze; un anno in cui si diffonde nell’opinione pubblica la consapevolezza, si spera non effimera, dell’esigenza di rispettare e tutelare meglio il bene prezioso dell’acqua.
Molte notizie a corredo delle immagini in mostra a Pragelato fanno riferimento al progetto didattico “Conoscere il territorio: Fontane e abbeveratoi”, avviato dalla comunità scolastica nell’anno 1998-1999, poco prima dell’evento olimpico invernale del 2006, grazie al quale è stato possibile reperire risorse economiche per recuperare e valorizzare molte delle fontane pragelatesi.
Il coordinamento e l’ideazione della mostra sono stati curati da Ezio Giaj in collaborazione con Remo Caffaro, con il Consorzio Vittone di Pinerolo, l’associazione Arti e Tradizioni Popolari, il Centro studi e Museo d’arte preistorica di Pinerolo e la Fondazione Guiot Bourg. Gli alunni delle scuole dell’Alta Val Chisone hanno condotto lo studio storico e gli abitanti di Pragelato hanno fornito preziose testimonianze di vita vissuta e ricordi. A corredo della mostra la cartina delle principali fontane di Pragelato, in distribuzione gratuita all’Ufficio turistico.
La mostra è visitabile gratuitamente da sabato 16 luglio a domenica 18 settembre tutti i giorni dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. per informazioni si può contattare l’Ufficio Turistico di Pragelato al numero telefonico 0122-741728 o il Museo del Costume al numero 0122-78800.

E A PRAGELATO SI RIEVOCANO AMORI E MATRIMONI DI 120 ANNI FA

Come si combinavano e si celebravano i matrimoni a Pragelato agli inizi del XX secolo? Come nascevano nei mesi invernali quegli amori che poi sarebbero “sbocciati” nei mesi primaverili ed estivi? Lo si potrà intuire visitando da venerdì 22 a domenica 24 luglio il Museo del costume e delle tradizioni delle genti alpine, aperto dalle 15 alle 18. Ma il richiamo più interessante dal punto di vista culturale è sicuramente la celebrazione storica di un matrimonio pragelatese, ricostruito con passione per il patrimonio locale, che sarà messa in scena sabato 23 a partire dalle 10,30. Musiche e assaggi di quello che era il tipico pranzo nuziale di 120 anni fa accompagneranno un evento itinerante che partirà dal Museo e si concluderà alla fontana di piazza Pragelatesi nel Mondo. Gli assaggi comprenderanno il pane della tradizione, cotto nel forno comunitario della borgata.
Nei suggestivi spazi di una plurisecolare casa dalla frazione Rivet, il Museo del costume e delle tradizioni delle genti alpine è il fulcro della ricerca etnografica dedicata all’identità culturale di Pragelato e della valorizzazione delle tradizioni e della lingua occitana parlata in Val Chisone. Vi si possono ammirare oggetti d’uso quotidiano in casa e sul lavoro, presentati in differenti ambienti: la stalla, la cucina, la camera da letto, il fienile, la cantina e il caratteristico “croutin”: ambienti dove si respira il passato e si rivivono scene di vita quotidiana, la laboriosità della gente di montagna e la sua propensione alla vita comunitaria. Gli ambienti allestiti accolgono anche la biancheria per la casa, gli abiti da lavoro e per i giorni di festa e un’intera collezione di antichi e ricchi costumi.
Gli abiti e i costumi pragelatesi hanno assunto le loro attuali caratteristiche e forme attraverso la progressiva sovrapposizione della cultura savoiarda francofona alla preesistente cultura escartonese francofona provenzale alpina. L’evoluzione più rilevante, anche da punto di vista visivo risale al XIX secolo, stoffe più leggere in cotone, nastri, pizzi e ricami colorarono e arricchirono l’austero costume montanaro. Particolarmente ricco è il corredo di accessori e gioielli in oro esposti nel Museo: spille, orecchini e, soprattutto, croci. Acque e Fontane in Pragelato 1

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