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Aborto: un migliaio in piazza, ‘indietro non si torna’ su l. 194

 

“L.194, indietro non si torna”, “non un diritto di meno”, “le donne hanno fatto la resistenza al fascismo e combatteranno in nuovo oscurantismo”. Questi alcuni slogan che campeggiavano su striscioni e cartelli esposti ad Ancona nel corso di una manifestazione a cui ha partecipato circa un migliaio di persone e alla quale hanno aderito 79 tra partiti, associazioni e movimenti di sinistra e di varia ispirazione.

Tra gli altri c’erano diversi componenti del Gruppo consigliere Pd Marche – il capogruppo Maurizio Mangialardi, l’ex presidente dell’Assemblea Antonio Mastrovincenzo, la consigliera Manuela Bora – e la deputata dem Laura Boldrini.
L’iniziativa arriva dopo la bocciatura in Consiglio regionale, da parte della maggioranza di centrodestra, di una mozione del Pd che chiedeva il rispetto delle linee guida del ministero della Sanità sull’attuazione della legge 194 e in particolare la possibilità di somministrare la pillola abortiva Ru486 anche nei consultori. In aula, il capogruppo di Fdi Carlo Ciccioli (preso di mira da diversi slogan su cartelli) aveva parlato dell’aborto come di una “battaglia di retroguardia”, sottolineando invece il problema della “denatalità” e i rischi di “sostituzione etnica”. Polemiche avevano suscitato in precedenza le prese di posizione dell’assessora regionale alle Pari Opportunità Giorgia Latini (Lega) “contraria all’aborto e comunque a favore della vita e della maternità”. Entrambi non hanno ‘messo in discussione’ la ‘194’, ribadendo la necessità invece di una “corretta e piena applicazione” della legge.
In piazza ad Ancona tante sigle con striscioni e bandiere: tra gli altri Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Art.1, Potere al Popolo, Azione; ma anche Dipende da Noi, Altra idea di Città, Marche Pride, Anpi, Arcigay, Usb, Anarchici, Giovani Democratici, Unione atei agnostici e razionalisti e altri.

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