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A Frosinone il V-day parte oggi alle 11 all’Asl, con cinque operatori sanitaria sottoposti al vaccino

Il V-day di Frosinone è oggi alle 11 all’Asl. A cinque operatori sanitari sarà somministrato il vaccino contro il Covid. È l’inizio della rivoluzione, anche in Ciociaria, con l’obiettivo del ritorno alla normalità nei tempi più brevi possibili. Intanto, ieri, altri 40 positivi, un morto e 56 negativizzati.

Sarà un assaggio delle operazioni vaccinali che, nella prima fase, coinvolgeranno il personale dell’azienda sanitaria locale, personale e ospiti delle residente sanitarie assistite, medici e farmacisti. Per ora, a parte i cinque di oggi, la prima fornitura per la provincia di Frosinone del vaccino della Pfizer e Biontech, il primo ad essere stato autorizzato dalle autorità regolatorie europee, prevede 40 vaccinazioni. Per oggi è prevista la presenza oltre che del manager dell’Asl Pierpaola D’Alessandro dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato per un saluto. I cinque operatori scelti come testimonial per il vaccino saranno: Antonella Campana (medico specializzando), Franca Nardone (operatrice sociosanitaria), Paolo Ceccano (infermiere), Marina Sebastiani (medico) ed Eugenio Giangrande (medico). Si partità da Antonella Campana, quindi toccherà ad Eugenio Giangrande e agli altri. L’arrivo delle primedosi di vaccino alla Asl è previsto per questa mattina alle 8.

Per fine anno è atteso l’arrivo delle altre dosi riservate alla Asl di Frosinone. Nella prima fase l’obiettivo è vaccinare le 4.400 persone che lavorano negli ospedali e nelle strutture della Asl, medici, infermieri, operatori sociosanitari, ausiliari, dipendenti. Dopo la prima iniezione dovrà esserci un richiamo dopo ventuno giorni. Richiamo che, secondo le intenzioni dell’Asl, dovrebbe avvenire nella fase in cui si allarga la platea delle persone da sottoporre alla profilassi. Logistica e programmazione sono state realizzate dal coordinamento affidato dalla direzione generale al direttore del dipartimento Diagnostica ed assistenza farmaceutica Fulvio Ferrante che ha operato in sinergia con il direttore sanitario aziendale Simona Carli.

Spiega in una nota l’azienda sanitaria: «La “potenza” della Asl per quanto riguarda il vaccino è quindi pari a circa 280 somministrazioni giornaliere, dato che fa ritenere conseguibile il risultato di sottoporre alla prima dose del vaccino tutti gli operatori aderenti entro il termine temporale di 15 giorni, come da cronoprogramma regionale. A questi numeri vanno aggiunti quelli delle Rsa che si sono rese autonome (postazioni Spoke) nella somministrazione del vaccino e che contribuiranno a velocizzare tuttele attività. Ma anche per le altre strutture del territorio verranno assicurate tutte le attività mediante delle equipe itineranti». La Asl ricorda come «alle direzioni sanitarie dei presidi, è stato chiesto quindi uno sforzo operativo aggiuntivo a quello che già gli ospedali stanno sopportando, ma con il risultato che si è riusciti a portare il vaccino all’operatore e non il contrario. Anche questo aspetto dovrebbe garantire una maggiore adesione ed una più fluida attività di vaccinazione».
Nei giorni scorsi la manager Asl D’Alessandro ha parlato di «una corsa contro il tempo, che siamo tutti determinati a vincere. E questa vittoria non potrebbe essere conseguita se non con una azione pienamente sinergica di tutte le forze coinvolte a vario titolo; non ultima la prefettura, che ha voluto mettere in campo interventi straordinari per garantire la massima sicurezza in tutte le fasi operative; sia l’assicurazione di servizi di scorta, nei trasferimenti delle dosi di vaccino dall’hub alle sedi periferiche, ma anche assicurando servizi di vigilanza h24 nella sede del presidio di Frosinone, atte a scongiurare qualsiasi intenzione criminosa». L’auspicio del direttore generale è che «la vaccinazione, strumento di prevenzione primaria, riconosciuto dall’Oms, come una delle più importanti scoperte per la lotta alle malattie trasmissibili, segnerà la nostra epoca, contribuirà ad assicurarci un nuovo anno certamente migliore di quello che ci stiamo per lasciare alle spalle».

I decessi
Una sola vittima per aprire la settimana: si tratta di uomo di 80 anni residente ad Alvito. La settimana appena trascorsa si è chiusa con 20 decessi, nove in meno di quella prima ancora e sugli stessi valori, 21, di quella prima ancora. Tra il 30 novembre e il 6 dicembre le vittime erano state 24, per cui, al momento, a dicembre risultano decedute 88 persone, mentre a novembre ne sono morte 99. Ciò vuol dire che in poco meno di due mesi si contano 187 vittime per il Covid, un dato particolarmente pesante se confrontato con la prima parte dell’emergenza. E, infatti, anche l’aggiornamento sulla mortalità nei capoluoghi italiani indica, per questo periodo, un incremento di casi rispetto alle medie degli ultimi cinque anni per Frosinone.

I contagi
La settimana si apre, come ormai capita spesso in virtù del ridotto numero di tamponi eseguiti la domenica, al minimo. Ieri segnalati 40 casi su 361 tamponi processati. Il che vuol dire che l’indice di positività rimane ancora alto, all’11,08%. Nel conto ci sono, poi, anche 56 negativizzati. Il maggior incremento di giornata si riscontra ad Alatri e a Veroli con 4 nuovi casi, seguono con 3 Boville Ernica, Pontecorvo e Sant’Elia Fiumerapido, quindi a 2 Frosinone, Cassino, Sora e Cervaro. In questi stessi centri vengono segnalati 7 negativizzati ad Alatri, 4 a Frosinone e Sora, 2 a Cassino e Pontecorvo e 1 a Veroli. La settimana, dunque, si apre all’insegna della precedente, la migliore dell’ultima fase, ovvero dal periodo 5-11 ottobre con 204 casi e una media nell’arco delle 24 ore di 29,14 casi. L’altro ieri, infatti, con 80 contagi la settimana è stata archiviata a 682 casi, media 97,43, anche meglio dei 697, con una media di 99,57 tra il 30 novembre e il 6 dicembre, fino a domenica l’andamento migliore degli ultimi due mesi e mezzo. Va considerato che il trend è costante sui cento contagi giornalieri ormai da quattro settimane, ragion per cui si può valutare che la curva si trovi nel cosiddetto plateau in attesa di riprendere la discesa. Del resto, sono lontani i tempi della settimana di picco, quella da 2.044 casi tra il 2 e l’8 novembre per una media quotidiana di 292 contagi.

Dicembre, in questo momento, ha 2.853 contagi per una media, appunto, di 101,89, decisamente inferiore ai 219,6 casi di novembre, ma anche al di sotto dei 113,81 casi di ottobre. Va detto, però, che a settembre i casi erano stati 7,43, ad agosto 5,12, tra luglio e maggio sempre sotto quota 1, ad aprile a 7,76 e a marzo a 13,8. Questo, invece, l’andamento delle ultime settimane dall’inizio dei contagi giornalieri in tripla cifra: 711 casi e una media di 101,57 tra il 12 e il 18 ottobre, 1.283 e 183,28 tra il 19 e il 25 ottobre, 1.651 e 235,86 tra il 26 ottobre e il 1° novembre, 2.044 e 292 tra il 2e l’8 novembre, 1.570 e 224,29 tra il 9 e il 15 novembre, 1.580 e 225,71 tra il 16 e il 22 novembre, 941 e 134,42 tra il 23 e il 29 novembre, 697e 99,57 tra il 30 ottobre e il 6 dicembre, 744 tra il 7 e il 13 dicembre e tra il 14 e il 20 dicembre con una media di 106,28. Infine i 682 e i 97,43 della settimana appena conclusa. I negativizzati da metà novembre a oggi sono poco meno di settemila, mentre a dicembre sono guariti in 3.293, circa 500 in più rispetto a chi ha contratto il virus nello stesso periodo.

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