Roma – Non riguarda esclusivamente la capitale, ma tutti i grandi centro urbani del Paese: la situazione di vivibilità ambientale desta seria preoccupazione.
Il dato emerge dal “Rapporto 17”, l´edizione che annualmente viene redatta da Legambiente e Ambiente Italia, diffusa dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, e compilata in base a ricerche sui trasporti pubblici, raccolta differenziata, zone a traffico limitato, depurazione acque.
Roma perde ben 13 posizioni e finisce al 75° posto in graduatoria, meglio di Napoli e Palermo. Più gravi le condizioni di Milano, che pur perdendo 17 posizioni in scaletta, si attesta al 63° posto. Risultato decisamente preoccupante è quello di Rieti, che dalla posizione numero 32 scende drasticamente a quota 78.
Quali sono le cause e gli effetti di tutto questo? Secondo le ricerche di Legambiente, principalmente si deve ad una dannosa mobilità indifferenziata e fuori controllo, fra mezzi pubblici e auto private, che, se escluse dai centri storici, si ammassano invece nelle zone limitrofe e nelle periferie. Altrettanto importante è la situazione della nettezza urbana, che in alcune città (vedi Napoli) è a livelli decisamente allarmanti.
“La Regione Lazio – sostiene il presidente regionale di Legambiente, Lorenzo Parlati – è in condizioni drammatiche, soprattutto per i continui e inestricabili ingorghi, e in particolare per la totale assenza di proposte risolutive. Per non parlare del verde pubblico“.
Altrettanto drammatici i livelli di inquinamento atmosferico. Stesso discorso per i consumi e gli sprechi idrici, e in tutte e cinque le province del Lazio.
La direttrice di Legambiente Lazio, Cristina Avenali, e il senatore Roberto Della Setz (Capogruppo Sezione Ambiente del PD), criticano con decisione l´immobilismo amministrativo, sottolineando come l´attuale sindaco, Gianni Alemanno, ha lasciato cadere nel nulla la proposta del suo predecessore, Walter Veltroni, circa l´obbligo di utilizzare energia solare per tutte le nuove costruzioni.