Il metodo Marchionne fa scuola e dopo Fiat anche Fincantieri lascia Confindustria. Lo strappo tra l´azienda di Stato e il sindacato degli imprenditori si consuma a Gorizia e a Genova, dove il gruppo guidato da Giuseppe Bono lascia l´associazione non senza polemiche.
All´oigine della decisione non ci sono mortivazionei politiche, anzi, Fincantieri si dichiara in tutto e per tutto solidale con le linee generali di Confindustria: ma decisivo, nell´allontanamento da viale dell´Astronomia, è mancanza di vicinanza dell´associazione.
Gli effetti della decisione saranno immediati: Fincantieri ha deciso di congelarre la quota associatiuva, che ammonta complessivamente a 347 mila euro.
A rimarcare l´analogia con il caso Fiat è stata la Fiom genovese, per bocca di Bruno Manganaro, segretario provinciale dell´organizzazione sindacale. Sebbene le modalità siano differenti, e l´uscita di Fincantieri avviene, per il momento solo a livello locale. La pensa in questo modo l´Ugl metalmeccanici, che condsidera la vicenda una mera questione interna a Confindustria.
Quello che è certo è che l´associazione degli industriali rischia di perdere notevole prestigio, anche a livello locale. E dire che a dicembre c´era stato un incontro tra lo stesso Bono e Giovanni Calvini, presidente degli industriali genovesi, incontro giudicato positivamente da quest´ultimo.
Ma poi si è abbattuto anche su Genova il ciclone Marchionne.