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Ghouta: non si riesce a trovare una soluzione e i civili continuano a morire

Ghouta è uno scenario di guerra violenta e implacabile. Un bilancio complessivo registra più di mille morti nelle ultime due settimane.

E’ stato rilasciato un comunicato stampe dalle autorità di Duma, che conferma quello tutto il mondo temeva. La guerra nel Ghouta orientale non accenna a fermarsi, e uomini, donne e bambini innocenti continuano a morire. “Dopo più di venti mesi di campagna barbara si è giunti a un peggioramento della situazione umanitaria e alimentare” – si legge nel comunicato proveniente da Duma, cittadina nei pressi di Damasco. Anche la sepoltura dei morti è stata sospesa – continua il comunicato –  perché i raid aerei non rendono possibile nemmeno la manifestazione più primordiale di umanità: la sepoltura dei cadaveri e l’ultimo saluto al defunto.

I bilanci dei morti che arrivano dalla zona di guerra sono discordanti, e non ci sono fonti di informazione ufficiali e affidabili. L’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani riporta dodici morti civili negli ultimi giorni, a causa dei raid aerei. Altre fonti, però, comunicano che si tratta di decine di vittime. Si confermano poi le continue violazioni della tregua umanitaria decisa dalla Russia. Questa tregua consisteva in 5 ore al giorno di interruzione delle attività belliche per cause umanitarie. Dove la guerra colpisce maggiormente, infatti, mancano energia elettrica, acqua potabile, medicine e assistenza medica.

Il bilancio complessivo riporta più di mille morti nelle ultime due settimane. Fonti vicine al Cremlino riferiscono che nei giorni in cui la tregua umanitaria è stata rispettata, sono stati portati in salvo 52 civili, di cui 26 bambini. Anche l’ONU è intervenuto, intimando l’immediato rilascio di donne, bambini, anziani e disabili. Il corridoio di transito tra i villaggi di Duma e Harasta è stato tagliato dalle forze governative, in una fase decisiva del conflitto che va avanti dal 2013.

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