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500 attivisti occupano per 7 ore il red carpet

500 attivisti hanno occupato il red carpet della Mostra del cinema di Venezia per manifestare per il cambiamento climatico.

La consapevolezza dell’impatto del cambiamento climatico colpisce anche il Festival del Cinema di Venezia. Dalle 5:30 del mattino, 500 persone hanno occupato il red carpet.

Le associazioni che hanno aderito, hanno dato vita al climate camp. Gli attivisti sono legati alla rete di #Fridaysforfuture, la rete europea di proteste guidate dalla giovanissima svedese Greta Thunberg.

I giovani, oltre a sdraiarsi sul red carpet, hanno sventolato striscioni sulla questione del cambiamento climatico e contro le grandi navi.

Intorno alle 13:40 hanno sgomberato, in attesa della manifestazione delle 17 che sarebbe partita da Santa Maria Elisabetta.

Le reazioni a questa occupazione sono state varie. L’icona del rock Mick Jagger, a Venezia per The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi, commenta: “Sono felice che lo facciano, sono quelli che erediteranno il pianeta. Negli Usa i controlli ambientali che avrebbero aiutato a proteggere il clima sono stati annullati. Sono felice che le persone vogliano manifestare, sono con loro”.

Il ministro della cultura Dario Franceschini ha twittato: “A Venezia per la #Biennalecinema2019. Un impegno: entro la fine del mio mandato nessuna Grande Nave passerà più davanti a San Marco. Il vincolo del @_MiBAC è solo il primo passo. Abbiamo perso troppo tempo e il mondo ci guarda incredulo. #GrandiNavi”.

Infine il primo cittadino Luigi Brugnaro: “Che i cambiamenti climatici ci siano è sotto gli occhi di tutti. Che ci siano gruppi che vogliono la visibilità attorno alla Mostra del Cinema francamente fa sorridere. Penso invece che sarebbero meglio azioni concrete, dialoghi continui per risolvere i problemi.”

 

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