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4 – Genova, grandi progetti, grandi sotterfugi

Procede l´inchiesta di “Genova Oggi” sul progetto che vede coinvolte molte parti, dalla Provincia di Genova, alla nota impresa di costruzioni “Sviluppo Cantore” e fino a fantomatiche società oltre confine.

Nella terza parte della presente inchiesta, si era fatto riferimento alla dubbia trasparenza di alcune compravendite e contratti su cessione di diritti di superficie in sottosuolo. Di questa vendita pare non esista atto pubblico, e pare che sia stata divisa in due tranches, una del valore di 1.400.000 euro, ed una di 110.000 euro, effettuata con gli stessi parametri di valutazione, elemento che potrebbe fare supporre alcune irregolarità.

Dal memoriale pervenuto in Redazione, e da alcune testimonianze dirette, sembra che nelle more di stipula di questo contratto di cessione del diritto di superficie nel sottosuolo, venga dato incarico all´ufficio competente della Provincia di Genova, di presentare, “attesa l´urgenza o la necessità”, il progetto complessivo per conto della stessa Provincia, la quale figurava ancora come proprietaria dell´area in questione.

Il progetto, rivisto e corretto, si sviluppa su 6 livelli più una palestra, dei quali 5 con ingresso da via A. Cantore, ed uno con accesso da via Dino Col, per altro in palese contrasto con la normativa del P.U.C. e ben oltre le previste volumetrie collinari attuali. Stesso discorso per la palestra.

Tutti e due (palestra e sesto livello dell´autosilo) tolgono anche ampie porzioni di vista agli appartamenti dei civici 24 e 26.

La “Sviluppo Cantore Srl”, riservandosi per l´albergo “Holiday Inn” alcuni garages al 6° livello, intenzione per altro già manifestata, permetterebbe automaticamente all´albergo stesso, di diventare titolare del diritto di passaggio carraio da via Dino Col, che ad oggi non ha. Questo comporterebbe un sensibile, e inaccettabile, aumento del traffico veicolare nella stessa via, e in aperto contrasto con i vincoli posti dalla Concessione n.00599/2004 rilasciata dal Comune di Genova.

Nonostante tutto ciò che si potrebbe dire o pensare, l´area interessata al progetto è parte del sito che era di proprietà dell´Ospedale Militare della Chiappella e non è mai stata sede dell´omonima Cava.

Considerando poi che il suddetto ospedale era stato colpito da bombardamenti aeronavali durante il secondo conflitto mondiale, l´area in questione potrebbe risultare priva di certificazione di avvenuta bonifica da residuati bellici, nel qual caso, prima di procedere con eventuali sbancamenti, si dovrebbe avere la assoluta sicurezza al riguardo.

Non risulta, inoltre, che il condominio di via Dino Col 24-26 e 48r, o chi per esso, abbia mai ceduto alla Provincia di Genova o alla “Sviluppo Cantore Srl” porzioni di aree o di manufatti di proprietà dello stesso condominio, come ad esempio i muri di sostegno lato ovest del confine della proprietà della Provincia di Genova, che dai disegni del progetto in questione risultano arbitrariamente rifatti e rimodellati con profili delle altezze ben differenti da quelle attuali…

Viste poi le caratteristiche geologiche d´insieme e le modificazioni dell´area in questione, si dovrà pur avere spiegazioni sui motivi per i quali sono stati taciuti od omessi i risultati relativi ad almeno  due indagini geologiche eseguite tramite carotaggio.

Infine, anche il Responsabile dell´Ufficio Urbanistica del Comune di Genova, dovrebbe spiegare i motivi per cui non è stato permesso, al Comitato di via Dino Col, di prendere visione della replica di controparte alla perizia dei geologi Sivori e Benedettini, e prima che l´Ufficio Geologico del Comune giungesse a formulare le conclusioni finali, a chiusura della pratica.

Esponenti del Comitato di via Dino Col, con sbigottimento, hanno appreso dell´esistenza della replica alla perizia dei geologi Sivori e Benedettini (per nulla tranquillizzante dal punto di vista della sicurezza, per lo sbancamento necessario ai lavori di preparazione della costruzione dell´autosilo, e malgrado questo, approvato) solo in occasione dell´incontro del 18 luglio 2011 a Palazo Tursi, con il sindaco, Marta Vincenzi, ed il Capo Ufficio Urbanistica, per comunicare la chiusura definitiva della pratica, senza alcun riferimento al fatto che anche la Giunta Comunale aveva già approvato il progetto il 16 luglio precedente, come appreso il giorno dopo la citata riunione.

Prendendo atto di quanto sopra, il Comitato di via Dino Col ha constatato che tanto la documentazione relativa alla replica alla perizia dei geologi Sivori e Benedettini, quanto quella dei geologi addetti del Comune di Genova, sarebbe stata deliberatamente tenuta nascosta. Tale fatto pare sia dimostrabile dall´esame dei tabulati telefonici che evidenzierebbero numerose e frequenti chiamate al numero del competente ufficio comunale, il quale ha anche il compito di evadere di copie di documentazione relative ad interventi di urbanistica, in corso o a livello di progetto approvato.

A precise e dirette domande sull´esistenza, nella pratica in discussione, di documenti con data posteriore a quella della perizia Sivori-Benedettini, l´incaricato ha continuamente dato risposte evasive o anche negative, tipo “nulla è mai pervenuto a questo ufficio”… E non è tutto, anzi, siamo solo all´inizio…

                                                                                     (Fine quarta parte)

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