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37 casi in Umbria, ma ci si prepara all’impennata

Il fatto che il numero dei casi in Umbria resti contenuto non vuol dire che non potrebbe aumentare all’improvviso, e la regione è a corto di attrezzature e personale.

Sono 37 le persone che in Umbria risultano positive al coronavirus in base ai dati aggiornati alla mezzanotte del 9 marzo dalla Regione. Il nove marzo erano 28. I soggetti positivi sono 23 nella provincia di Perugia e 14 in quella di Terni. Sono ricoverati in 10, due in terapia intensiva all’ospedale di Perugia, tre nel reparto di malattie infettive di Terni e cinque in quello di Perugia. Le persone in osservazione sono 769: 445 nella provincia di Perugia e 324 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 9 marzo, sono stati eseguiti 256 tamponi. Sempre alla stessa data risultano 163 soggetti usciti dall’isolamento, 43 nella provincia di Perugia e 27 in quella di Terni. 

In Umbria la situazione legata al coronavirus “è ancora sotto controllo e per ora non desta particolare criticità, ma ci stiamo preparando ad eventuali impennate come purtroppo è successo nelle Marche. Gli ospedali di Branca e Pantalla saranno dedicati all’emergenza”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, intervenuto in Assemblea legislativa.

Dopo avere ricordato i 37 casi positivi registrati, Coletto ha spiegato che è stato trasmesso al Governo il dato relativo al bisogno di personale. “In Umbria – ha sostenuto – servono 326 dipendenti sanitari, 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, tre tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13 infettivologi, 12 cardiologi, 15 internisti, 24 emergenza-urgenza e nove autisti. Abbiamo previsto l’attivazione di otto posti letto di area critica e la creazione di 26 di terapia intensiva dedicati. Per attivarli servono 34 apparecchi per il monitoraggio dei pazienti, 35 fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili”.

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