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Energia elettrica: passaggio al mercato libero nel 2018

Le associazioni dei consumatori e l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico hanno sollevato qualche dubbio circa l’abolizione del mercato tutelato dell’energia. Le associazioni e l’Authority temono maggiori costi per i consumatori: analizzare e capire tutti i costi che compongono il prezzo finale della bolletta è molto difficile e sarebbe facile scegliere un’offerta non vantaggiosa. Questo ha motivato i rinvii che hanno portato a definire come termine ultimo il 1 gennaio 2018. Ma se per quella data

Nel caso in cui per quella data l’Autorità dovesse ritenere che ancora la tutela del consumatore, l’abolizione potrebbe slittare ancora di altri 6 mesi. Ma che questo passaggio sarà inevitabile è ormai chiaro a tutti.

«Non si può negare che saranno importanti le conseguenze del superamento del Servizio di Maggior Tutela. Il Servizio di Maggior Tutela si applica a utenze domestiche, a determinate fasce di utenze per usi diversi dall’abitazione o per l’illuminazione pubblica, che non scelgono un contratto di energia elettrica nel mercato libero o che non scelgono un venditore, e si sostanzia nell’applicazione di prezzi stabiliti dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, per la fornitura di energia. Attualmente a occuparsi di questo tipo di fornitura è Servizio Elettrico Nazionale, società del gruppo ENEL», ha chiarito Maria Francesca Ciriello, Dottoressa in Diritto e amministrazione pubblica, che ha anche spiegato: «Prima degli anni Novanta, la fornitura di energia elettrica era gestita esclusivamente da Enel, cui il consumatore poteva far riferimento per qualsiasi fase del ciclo di erogazione (produzione-trasporto-distribuzione). A partire dagli anni Novanta è iniziata una fase di progressiva liberalizzazione del mercato, avviata dal decreto legislativo n. 79 del 16 marzo 1999 (cd. decreto Bersani) e completato dal decreto legge n. 73/07, entrambi nati su impulso della direttiva 96/92/CE. Nel mese di luglio 2007, l’Italia era giunta ad allinearsi al resto dell’Unione Europea, avendo sostituito il monopolio di Enel grazie alla creazione di un mercato libero. Nel mercato libero vi è concorrenza tra gli operatori, regolata dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che dovrebbe garantire all’utente la possibilità di scegliere tra una pluralità di fornitori. Questo mutamento opera esclusivamente sulla fase della produzione/importazione dell’energia elettrica, poiché le fasi del trasporto e della distribuzione restano in gestione a società (cd. soggetti concessionari), regolate comunque dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che operano in regime di monopolio naturale o di concessione, considerata la difficoltà e il costo eccessivi per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per l’esercizio di queste attività».

«Le attività di trasporto e distribuzione dell’energia non sono oggetto di negoziazione tra venditore e cliente, poiché le tariffe sono stabilite secondo legge e uguali per tutti i fornitori. La negoziazione può avere ad oggetto esclusivamente il prezzo per l’acquisto dell’energia, che può variare a seconda del fornitore e del contratto che le parti decidono di stipulare. Dunque, la liberalizzazione del mercato ha prodotto effetti sulla prima fase del ciclo di erogazione dell’energia (acquisto/vendita/produzione/importazione dell’energia, ndr) e, considerando che il consumatore sarà il contraente debole in questo genere di contratto, ad esclusivo vantaggio del fornitore che potrà liberamente stabilire i prezzi», ha concluso la Dott.ssa Ciriello.

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