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Aveva un museo etrusco nello scantinato: a processo

TARQUINIA: Duecento reliquie etrusche, provenienti in gran parte dalla Tuscia, disposte in teche di vetro, come in una sala di esposizione. Peccato però, che si trattasse ''semplicemente'' dello scantinato di casa di un 89enne, ex antiquario, residente a Cossato, in provincia di Biella.
A fare la sensazionale scoperta, i carabinieri del nucleo radiomobile, che, lo scorso 2 febbraio, hanno bussato alla porta dell’anziano collezionista, portando alla luce, da dietro una porta blindata, il clamoroso bottino accumulato in anni e anni di attività di saccheggi di necropoli e di scavi clandestini.
Per l’uomo è scattata immediatamente una denuncia per ricettazione, mentre per gli straordinari oggetti si sono aperte le porte del museo territoriale biellese.
Vasi, statue, elmi e bronzetti. Una miniera di reperti dal valore culturale inestimabile, oggi gelosamente custoditi dagli esperti dipendenti del museo, che si occuperanno di catalogarli e esporli. Questa volta nel rispetto delle leggi e del passato.
Per gli uomini della compagnia dei carabinieri di Cossato, si tratta di una delle più importanti operazioni svolte negli ultimi anni. Ma nulla sarebbe stato possibile senza l’aiuto del nucleo tutela culturale e della collaborazione con gli esperti della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle province di Biella, Novara, Verbano e Vercelli.

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