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Viterbo, riciclavano assegni rubati

VITERBO – Arrestati il 30enne Salustro e il 25enne Carriera oltre ad altre 4 persone per riciclaggio di assegni rubati da 323 mila euro. I due agivano intercettando, modificando e riscuotendo assegni intestati ad altre persone.
L'operazione Cashier's Check è stata condotta dal nucleo investigativo dei Carabinieri e coordinata dal pubblico ministero Massimiliano Siddi e le persone coinvolte, considerando l'intera operazione, salgono.
Gli assegni venivano rubati dai centri di smistamento di Milano, Bologna e Ravenna di Poste Italiane, qui infatti venivano intercettati gli assegni destinati a privati cittadini per rimborsi di qualsiasi genere da parte di enti come Inps e assicurazioni.Per la contraffazione venivano spediti in un secondo momento a Napoli; una volta cambiato il nome del beneficiario si procedeva con il prelievo dalle banche, in particolare dal territorio viterbese.
Spiega il procuratore capo Paolo Auriemma: «Si trattava di assegni circolari trasmessi con posta ordinaria a privati, assegni dal valore basso, che non raggiungeva nemmeno i mille euro. Si cercava di evitare così di destare sospetti e particolare attenzione da parte degli investigatori».Autori dell'ultimo passaggio degli adolescenti, che mettevano a disposizione i loro conti correnti al fine di ricevere in cambio il 10% del valore originario dell'assegno.
Tra i sei arresti scattati la notte scorsa acnhe due viterbesi: il 30enne G. Salustro e del 25enne M. Carriera.Il sistema era ben impiantato anche nella Città dei Papi.
«C'è stata una complessa attività investigativa – spiega il colonnello – abbiamo raccolto un grande quadro probatorio di un sodalizio criminale di non poca importanza, il cui unico obiettivo era quello di prendere denaro attraverso assegni di provenienza illecita. Nonostante i grandi sequestri, 248 assegni sequestrati, la banda riusciva ad andare avanti».
Nel mirino finisce anche il mondo civile della giustizia viterbese.

 

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