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Furto di energia elettrica

I Carabinieri della Compagnia Roma Ostia sospettavano da molto tempo che qualcosa non andasse in quella palazzina di via Ruspoli, un tempo dell’I.N.P.D.A.P., poi dell’I.N.P.S., da tempo abbandonata ed abusivamente occupata da cittadini stranieri ed italiani.
Ma la cosa era andata ben oltre la semplice occupazione ad uso abitativo.
Al pianterreno ed al primo piano dell’immobile era ormai da tempo aperta un’avviata palestra , con varie sale pesi e fitness, spogliatoi e persino la sauna; al 5° piano invece erano stati anche aperti gli studios di una piccola casa di produzione cinematografica indipendente di un attore e produttore noto sui social e sulla rete.
I Carabinieri avevano eseguito un primo controllo e censimento degli occupanti nell’agosto 2016, identificando 20 persone che erano state denunciate per l’occupazione abusiva dell’immobile pubblico e 2 denunciate perché allacciate a un contatore esterno e dimoranti in un’abitazione attigua a un esercizio commerciale di fronte alla palazzina.
I Carabinieri, lo scorso 16 febbraio, avevano poi indirizzato i controlli dei tecnici A.C.E.A. sulla palestra.
Occultato dietro una parete in compensato nel seminterrato della palestra, era stato identificato il contatore cui erano allacciati i vari cavi che servivano i piani della palazzina.
Al contatore era agganciato un radiocomando, attivato a distanza dal proprietario della palestra che, in questo modo, disattivava l’erogazione di energia elettrica in remoto al momento dei controlli, che andavano quindi tutti a vuoto.
Un'intera cabina era stata dunque murata alla palazzina, dopo che era stato creato l’allaccio abusivo indirizzato al contatore radiocomandato, la quale consentiva di prelevare energia, a scelta, in maniera lecita contabilizzata o completamente illecita.
Il proprietario della palestra, che aveva il controllo del telecomando, evadeva la maggior parte della spesa per l’energia elettrica e riforniva anche agli altri occupanti.
L’A.C.E.A., nel complesso, ha stimato un danno di circa 112.000 € e sette persone, tra quelle trovate ad occupare i vari piani, sono state arrestate per furto aggravato.
Solo gli occupanti del 4° piano erano stati interdetti dall’abusiva captazione dal resto del “condominio” e, per loro fortuna, hanno scampato le manette.
L’A.C.E.A. poi, ha provveduto alla messa in sicurezza dei luoghi, visto che i lavori illeciti realizzati sulla rete rischiavano anche di compromettere la sicurezza dello stabile e delle aree vicine, aumentando il rischio di incendi e cortocircuiti accidentali.

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