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Erma di Socrate in prestito alla Corte di Giustizia

L'Erma di Socrate, custodito al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, simbolo della libertà di pensiero, è ora, dopo la cerimonia ufficiale svoltasi quest'oggi presieduta dal Giudice italiano prof. Antonio Tizzano, vice presidente della Corte, la prima opera d'arte italiana ad essere esposta nel Palazzo della Corte di Giustizia dell'Unione Europea del Lussemburgo che custodisce numerosi capolavori provenienti da tutto il vecchio continente.
Il prestito della durata di 18 mesi fa parte del progetto OBVIA di disseminazione dell'immagine del Museo Archeologico Nazione di Napoli adottato dal direttore Paolo Giulierini e coordinato da Daniela Savy.
L'opera, realizzata in marmo bardiglio di Luni, risalente al III secolo d.C., è alta m 1,75 (alt. parte antica m. 0,79; erma. m 0,27) ed è stata recentemente restaurata (naso e parte dell'erma).
Faceva parte della collezione di ritratti che l'antiquario Fulvio Orsini lasciò in eredità ai Farnese.
L'importanza di questa Erma è data soprattutto dalla trascrizione in lingua greca di un brevissimo passo del Critone di Platone.
Sotto al nome di Socrate si legge “Da sempre non mi lascio persuadere se non da quel ragionamento che, secondo il mio modo di pensare, mi sembri il migliore”.

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