ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

La storia del dottor X. Una vita da “narcotrafficante”

La storia del dottor X. Il dottor X aveva un passaporto, e lo aveva per davvero bollato e ribollato dalla polizia di frontiera e dalle guardie tutte, e lo aveva ribollato perché era protettissimo dalle forze dell’ordine. Bolli, passaporti e carte di identità tutti in ordine. Ma, quando girava il passaporto, si dive che questo “brillava”, nel senso che questo passaporto non era di uno solo. Che significa brillare? Brillare significa che se si girava la foto, questa sembrava appartenere a un altro. Tutto qua, si vede benissimo la foto che cambia. “Questo è il mio bordello, pensò”. Il dottor X lavorava alla Corte dell’Aja. Era a un alto livello, e sapeva tutto di tutto, anche i pettegolezzi. Sapeva tutto di tutto e lavorava alla Corte dell’Aja, e aveva le carte in regola per parlarne. Per parlarne e riparlarne, e riparlarne ancora. Ma come avviene un “cracco”, come si dice oggi a Roma, di passaporto? Praticamente si prende una foto e si mette un avatar sopra, e poi la foto si appiccica, fino a diventare veritiera. E “brilla, si dice in gergo”. Un poliziotto inglese, molto scaltro – perché contro i narcotrafficanti ci vuole solo scaltrezza – ha un trucco: fiammarlo leggermente con l’accendino, per vedere la faccia reale, alla faccia dei cloni e degli avatar. Sono ore e ore di studio effettuato dai narcotrafficanti e da tutto il mondo, che mettono in campo le proprie avventizie per cercare di partire o per cercare di stanare il narcotrafficante. Un narcotrafficante è pericoloso quanto un narcotrafficante, si dice all’Aja ma, questi che ci hanno craccato il passaporto, sembrano simpatici. E possono anche rispondere tramite foto, basta rintracciarli un poco. “Chi siete?”, gli avrebbe chiesto una avventizia ragazza, che per comodità chiameremo L., di 35 anni. “Fammi partire… Sono figlio di Adelaide…. Sono figlio di Chuco, non mi bruciare la foto”. “Dove devi andare?”. “Devo andare a Londra, a chucarmi un po’, ho un’amante là, tutto qua”. Chuco è intervistabile e, a dirla tutta, non è neanche nuovo alla corte dell’Aja. Dice il vero? È davvero il figlio di Adelaide la bordelliere? Non sembra, sembra il figlio di chuco capo, quel caso che tanto divertì e appassionò l’Italia, dove girarono le sue foto truccato e parruccato da donna. Erano foto de “La Repubblica”, forse finite anche sul Corriere, ed era il primo uomo-donna finito sul gossip: cercava di passare l’aeroporto di Fiumicino con dieci milioni di casse di cocaina. All’aeroporto di Fiumicino, con una foto “fiammata” si passa. “Potrebbero farvi problemi negli Stati Uniti, dove c’è il confronto e il controllo dell’occhio”, fanno sapere dal terminal. Ma in Italia si passa volentieri. Il Portogallo è più restio, e fa mettere il candidato a partire davanti a uno schermo (ne hanno trovata una proprio in questo momento, e lui è Sancho, famoso poliziotto di frontiera e capo di frontiera portoghese) e lo fanno girare, per vedere se è realmente lui o è un uomo. Perché, molte volte, i malfattori sono camuffati da donne (era proprio una turista, Teresa, quella che voleva passare). La nostra inchiesta finisce qui, ma quante ce ne sarebbero da raccontare!

Facebook