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McDonald’s a San Pietro

A pochi giorni dall'apertura della nuova sede, nel cuore della cristianità, del colosso americano dei fast food continuano le proteste del Comitato Borgo Pio.
Per contrastare l'operazione di apertura della nuova sede di McDonald’s, il Comitato aveva addirittura scritto una lettera al Papa. 
La risposta della Santa Sede, nella persona del cardinale Domenico Calcagno, presidente Apsa (amministrazione del patrimonio della Santa Sede), era però stata un no secco (“È tutto nella norma e l'iniziativa va avanti) e quindi il comitato ha deciso di scendere per le strade per dimostrare il suo disappunto.
Le accuse rivolte a McDonald's sono state stampate su di un volantino distribuito ai passanti: “McDonald’s vuole prendersi San Pietro. Fermiamolo! Evade. Elimina la concorrenza. Crea Degrado. No McDonald’s a Borgo”.
“Secondo le accuse dell’Antitrust europeo, i ricavi di McDonald’s in Europa vengono versati in Lussemburgo, dove la multinazionale paga solamente l’1,49% di tasse. Secondo le stime, McDonald’s sarebbe quindi in debito con il Fisco italiano per 75 milioni di euro, con 150 milioni di potenziali sanzioni”.
“Al di là degli slogan, McDonald’s continua a utilizzare ampie percentuali di prodotti alimentari di importazione: nel 2014 ha acquistato all’estero il 90% delle patate, la metà dell’insalata e della frutta e un terzo del grano”.
L'acquisto di prodotti dall'estero e l’impiego di capitali stranieri, favoriscono, la concorrenze sleale permettendo a “McDonald’s di vendere i propri panini a prezzi insostenibili per i piccoli esercenti, stretti nella morsa di una concorrenza sleale che colpisce tutti i campi della ristorazione, dai bar alle tavole calde”.
Il colosso sarebbe poi colpevole di creare disoccupazione. “McDonald’s impiega personale qualificato cui non è offerta possibilità di crescita professionale. Inoltre distrugge posti di lavoro perché un suo cameriere può servire tanti clienti quanto 150 camerieri tradizionali e perché gli uomini sono sempre più sostituiti da sistemi automatizzanti”.
Ultima accusa rivolta al fast food americano è quella di creare degrado. “Il flusso di turisti richiamato da McDonald’s è insostenibile in una zona già satura e priva di parcheggi e servizi. Inoltre, il cibo a basso costo attira anche le persone più disperate: è per questo che i negozi McDonald’s spesso finiscono per essere origine di degrado per l’area circostante. Cancella le tradizioni. Nonostante i tentativi di McDonald’s di spacciare per italiani i propri menù con ingredienti e piatti locali, il suo cibo rimane il simbolo più compiuto della globalizzazione. Un cibo standard, riproponibile e immediatamente riconoscibile nel gusto e nell’aspetto in ogni parte del mondo. E’ un pericolo per la sicurezza. Un negozio di McDonald’s a due passi dal Vaticano e l’associazione del simbolo del capitalismo americano con la capitale del cristianesimo possono essere un bersaglio sensibile per il terrorismo islamico che ha più volte minacciato Roma”.
Tempestato dalle accuse, McDonald’s di Borgo Pio ha deciso invece di rispondere collaborando con l’associazione Medicina Solidale per il sostegno alimentare delle persone senza fissa dimora che vivono nella zona attorno a San Pietro e mettendo a disposizione oltre mille pasti  
La comunicazione arriva da Medicina Sociale la quale ha spiegato che “la distribuzione si terrà, grazie anche alla collaborazione con l’Elemosineria Apostolica, ogni lunedì dalle 13 (a partire dal 16 gennaio prossimo) nella zona di San Pietro e via della Conciliazione dove vivono in strada numerose persone senza tetto”.

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