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Pericolo per il David

Il David di Michelangelo potrebbe crollare.
L'allarme era già stato diffuso qualche anno fa ma i recenti fatti di cronaca, relativi ai terremoti che hanno interessato il centro Italia, hanno posto nuovamente l'accento sulla questione. 
È del marzo 2014, infatti, lo studio del Cnr e dell’Università di Firenze pubblicato su Journal of Cultural Heritage sulla fragilità delle gambe del David.
Le ginocchia e le caviglie, dell'opera dell'inizio del Cinquecento, sarebbero infatti interessate da una serie di microfratture nel marmo bianco di Carrara.
Dall’analisi (Giacomo Corti del Cnr primo firmatario dello studio pubblicato) effettuta su quindici copie in gesso sottoposte a varie stimolazioni, era stato appurato che i pericoli maggiori proverrebbero proprio da possibili onde sismiche che potrebbero far inclinare o ruotare la statua di 15 gradi provocando la rottura della statua.
Il rischio crollo è poi favorito dall'inclinazione che Michelangelo stesso ha dato alla statua. Il David infatti è leggermente proteso in avanti, quindi con il baricentro avanzato rispetto alla base.
Tra le soluzioni, prospettate per proteggere il capolavoro dalle vibrazioni, c'è quella di inserire sotto lo zoccolo esistente una base antisismica assorbente del potere distruttivo dovuto agli spostamenti tettonici (come quella sulle quali già poggiano i Bronzi di Riace al Museo di Reggio Calabria) oppure quella di spostare il David in un museo moderno meno soggetto alle sollecitazioni sismiche. La scultura di Michelangelo è conservata nella Galleria dell’Accademia da 143 anni. Il trasferimento avvenne infatti nel 1873, in piazza della Signoria fu collocata una copia nel 1910.
Se dunque non mancano le soluzioni quello che tarda ad arrivare è lo stanziamento dei fondi. Gli esperti affermano che il governo italiano è riluttante a stanziare 200.000 euro necessari a mettere in sicurezza il David.

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