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Intervista alla cantautrice Dora: semplicità, emozione e talento

Quando si ha una grande passione e si difende il proprio sogno con tutta la forza che si ha, prima o poi arriva qualcuno che ti prende per mano e ti aiuta a realizzarlo. Questo è quello che è accaduto a Dora, una giovane e talentuosa cantautrice di Arquata Scrivia dallo sguardo dolce e una voce capace di toccare le corde dell’anima. Scrivere e cantare le sue canzoni è per lei una necessità, un modo per liberarsi di alcune sensazioni, della timidezza e dell’insicurezza che la accompagnavano fino a quando non è riuscita a trasformarle in musica.
Tramite il Villaggio Musicale, un luogo virtuale di incontro per chi suona, Dora ha incontrato l’autore Nicola Ursino che ha subito creduto in lei e nelle sue potenzialità. Come ha raccontato lui stesso, la cosa che lo ha colpito maggiormente di Dora è stata “la sua capacità di dare un senso a tutto quello che canta, di trasmettere emozioni e di avere molto da dire”. Tra di loro è nato fin da subito un forte feeling artistico e una collaborazione che ha portato alla realizzazione del primo album di Dora, dal titolo “Metamorfosi“, in uscita tra meno di un mese. Il cd è composto da 8 brani dalle sonorità pop, 6 in inglese e 2 in italiano. Pezzi profondi e introspettivi si alternano a brani più leggeri e dance. Al momento sono stati girati due videoclip ( Drowning e Metamorfosi) che hanno riscontrato un larghissimo consenso sul web.
Dora, vuoi raccontarci qualcosa in più sul brano Metamorfosi dal quale prende il titolo l’album?. Se hai scelto proprio questa canzone significa che è particolarmente significativa per te…
Si, questo brano è per me molto importante perché racconta la storia di una persona alla quale voglio molto bene e che ha trovato la forza e il coraggio per diventare quello che ha sempre voluto essere. In Metamorfosi racconto il passaggio di Clara da uomo a donna, un percorso non semplice ma che l’ha portata ad essere certamente più felice. Vorrei che l’esperienza di Clara fosse d’esempio e di incoraggiamento per tutte quelle persone che si trovano nella sua stessa situazione e che stanno lottando per potersi sentire bene con loro stessi”.
Da dove nasce la scelta del tuo nome d’arte Dora ?
Io mi chiamo Chiara Dominici e il mio nome d’arte Dora è legato a due persone speciali che hanno accompagnato la mia infanzia. Dora è il nome della mia bisnonna e di una sua amica, un personaggio davvero singolare. Mi ha sempre colpita la sua incredibile passione per il pugilato che la teneva incollata di notte davanti alla tv per non perdere neanche un incontro. Per queste due donne ho scelto il nome Dora “.
Qual è il tuo rapporto con la musica?
Fin da piccola sono sempre stata la “canterina” della classe. Mentre gli altri suonavano il flauto io cantavo e non ho mai smesso. La musica mi ha salvata, mi ha aiuta a liberarmi delle mie paure, a sentirmi più sicura nell’approccio con gli altri e a dare voce alle mie emozioni e ai miei pensieri. Cantare per me è stata una terapia, senza la musica sarei rimasta in disparte“.
Cosa fa Dora/ Chiara nella vita oltre alla cantautrice?
Faccio la contabile e lavoro nell’azienda di famiglia. Per anni ho fatto anche ginnastica artistica e ho partecipato a diverse gare“.
Ci sono degli artisti ai quali ti ispiri o che ami particolarmente?
Per quanto riguarda la musica italiana, amo molto Elisa e Giorgia. In generale mi affasciano particolarmente gli Evanescence con il loro modo di affrontare temi cupi e malinconici. Un altro gruppo che mi piace moltissimo sono gli Skunk Anansie e in particolare Skin“.
Cosa pensi dei Talent Show?
Non sono contraria alla partecipazione ai Talent ma credo che prendervi parte non rappresenti un punto di partenza ma di arrivo. Secondo me, a questo tipo di programmi bisognerebbe avvicinarsi quando già si possiede un consistente bagaglio di esperienza altrimenti si rischia di bruciarsi. Credo che la vera gavetta si faccia a contatto con la gente, cantando nelle feste di paese e facendo serate nei locali“.
Se dovessi pensare in grande, quale sarebbe il tuo sogno professionale?
Mi piacerebbe un giorno poter aprire una mia etichetta o comunque diventare una talent scout per aiutare chi ama la musica come me a realizzare i propri sogni come ha fatto Nicola Ursino come me. Penso che il dovere di un artista, una volta diventato tale, sia quello di mettere a disposizione de prossimo la propria esperienza“.
La maggior parte dei tuoi brani sono in inglese, credi che utilizzare questa lingua sia un modo per arrivare più facilmente oppure può costituire una difficoltà?
Io credo che ormai la lingua inglese sia di facile comprensione alla maggior parte delle persone e poi è una lingua molto musicale. Tuttavia ammetto che parlare di qualcosa che mi riguarda e aprirmi non è facile e quindi diciamo che la lingua inglese la vedo un po' come un piccolissimo filtro tra quello che riesco a scrivere di me e quello che arriva“.
Nel ringraziarti per essere stata con noi, ti chiediamo di dare un consiglio a tutti i giovani che amano la musica e vorrebbero fare i cantanti di mestiere.
Il mio consiglio è di non smettere mai di combattere per i propri sogni, di non farsi scoraggiare da nessuno . Il mio motto è “ punta al sole al massimo arrivi alle stelle”.

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