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Nuovo caso di #Eutanasia: Novantenne va in Svizzera per morire, interviene la consigliera retica Noi-Togni

La scorsa settimana, un 90enne italiano si è recato nel comune svizzero del Canton Grigioni per potersi sottoporre alla pratica della morte assistita avvenuta in un appartamento di San Vittore affittato da una organizzazione italiana.
 Da quanto emerso pare che la Procura pubblica e Ufficio Sanità svizzere fossero totalmente allo scuro di queste dinamiche. Quanto accaduto ha lasciato allibiti autorità e cittadini. Questo quanto affermato dalla consigliera retica Noi-Togni: “Purtroppo siamo confrontati con un florido commercio della vita umana, con persone che, pagando fior di soldi, vengono a morire in Svizzera, Ticino e Grigioni compresi. Chiederò al Governo retico che su questo pendolariato “occulto” della morte sia fatta chiarezza. Una chiarezza che chiede anche la popolazione, che assiste ad un via vai di autolettighe con targhe estere e vuole capire», ha dichiarato alla stampa la deputata Noi-Togni. La Polizia cantonale grigionese, intervenuta nei giorni scorsi, perquisendo l’appartamento, non ha infatti trovato più nulla. Inoltre sempre secondo quanto è emerso dall'indagine, l’appartamento di San Vittore dov’e l’organizzazione italiana ha “suicidato” il 90enne, è stato sgombrato in fretta e furia. In Svizzera, il paese più popolare tra i “turisti dell’eutanasia”.

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