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Prof. Karaboue a #RadioCusanoCampus, Immigrazione : “Basta egoismo, se salta Schengen salta l'idea di Europa”

Pubblichiamo di seguitola dichiarazione del Prof. Michele Ahmed Karaboue, docente di diritto dell’immigrazione all’Università Niccolò Cusano, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, emittente dell’Università Niccolò Campus in merito all’emergenza immigrazione e l’eventuale sospensione degli accordi di Schengen.
La questione è molto delicata Penso che mettere in discussione Schengen voglia dire mettere in discussione l’intera unità dell’Europa. Se si accetta questo tipo di dibattito, potremmo dire che saremo solo un’unione monetaria e tutti i discorsi sull’identità europea verrebbero a cadere. Non si possono mettere in discussione certi principi solo per l’egoismo di qualche paese che non vuole assumersi la responsabilità nei confronti degli altri Stati membri. Quando Germania e Francia si trovano in difficoltà, sono i primi a chiedere la solidarietà europea. Invece a Ventimiglia, anziché comprendere il grande sacrificio fatto dall’Italia, la Francia non ha avuto la stessa sensibilità che invoca quando viene attaccata. Cercano solidarietà quando sono attaccati e non danno solidarietà a paesi come Italia, Malta e Grecia stanno vivendo un’emergenza quotidiana. Non possiamo non ricordare le vite che stiamo salvando quotidianamente, il forte contributo che stiamo dando a livello umano, sociale, economico e politico. Non abbiamo avuto attentati qui in Italia perché l’intelligence funziona e abbiamo una politica non repressiva, che non si pone in maniera antagonista nei confronti dei profughi e dei rifugiati. Quando l’Italia parla di immigrazione sa di cosa parla perché la vive quotidianamente. Le proposte dell’Italia sono attendibili e fatte sulla base dalla conoscenza. In maniera antagonista ed egoista Germania e Francia stanno facendo ostruzionismo nei confronti dei paesi che stanno agendo con solidarietà. Si può salvare Schengen e allo stesso tempo fare i controlli. Dobbiamo pensare alla sicurezza della nostra unione, non è che dobbiamo aprire le frontiere a tutti. Il problema è che i confini non devono essere quelli territoriali delle singole nazioni. I confini sono quelli dell’intero continente e vanno controllati. Quando i migranti arrivano qui devono essere ridistribuiti all’interno dei vari paesi membri”.

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