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Tratta di esseri umani- 11 scafisti fermati solo nel mese di settembre

Catania -Sono stati fermati dalla Polizia di Stato, Gruppo interforze contrasto immigrazione clandestina, Guardia di Finanza e Carabinieri cinque presunti scafisti che avrebbero condotto migranti fino alle coste siciliane.
I cinque sono un senegalese di 18 anni, un maliano di 20, due ucraini di 25 e 41 anni e un eritreo di 21.
Il senegalese e il maliano sono ritenuti gli scafisti di un gommone con a bordo 132 migranti fatti sbarcare domenica scorsa a Catania dalla nave 'Destiny' di 'Medici Senza Frontiere'.
I due ucraini sarebbero stati alla guida di una imbarcazione a vela con a bordo 21 tra curdi e iracheni sbarcata all'alba di ieri a Portopalo di Capo Passero (Siracusa).
L'eritreo sarebbe uno degli scafisti di 44 migranti fatti sbarcare ieri a Pozzallo dalla nave 'Gregoretti'. 
Nel mese di settembre sono in totale 11 i timonieri dei barconi presi dalle Forze dell'ordine, fermarli una volta per tutte risulta parecchio complicato.
Il problema fondamentale è quello di fornire le prove nei processi.
Quando iniziano le indagini tanti sono disposti a testimoniare contro gli scafischi, ma avviare un processo anni dopo e rintracciare i migranti e portarli in aula è la difficoltà da affrontare.
Se i testimoni non si presentano in tribunale o non confermano le dichiarazioni lo scafista torna a piede libero, potenzialmete reinserito nel circolo della tratta di esseri umani.
Infatti, secondo tutti i rapporti degli osservatori internazionali “il basso numero di individui condannati rispetto al numero di indagini dimostra le difficoltà che si incontrano durante la fase di accusa”.

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