ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Esce oggi #SeiSemprestatoqui: il primo romanzo del genovese Eugenio Gardella

Ciao, Mario,
fuori da questo furgone sta scorrendo un mondo che non potrò mai conoscere fino in fondo, eppure almeno un pensiero, in questo momento, mi sembra chiaro. Il pensiero è che, forse, non diamo abbastanza valore alla vita degli sconosciuti e che, troppo spesso, leghiamo il valore al possesso.
Mi vengono in mente questi pensieri perché solo adesso mi è evidente quanto con te sia diverso.
Bimbo sconosciuto, nato dall’altra parte del mondo. Oggi veniamo a prenderti, e la parola «figlio» è troppo intima per essere pronunciata.
Tutta la mia vita in uno sguardo.
Tutta la nostra vita in un abbraccio“.
© 2016 Sperling & Kupfer Editori S.p.A.
per Edizioni Frassinelli

Sei sempre stato qui” neanche ad una prima lettura veloce sembra il solito romanzo e infatti non lo è. Il tutto nasce da un diario di viaggio scritto da un uomo, un padre che impaziente di incontrare quello che da li a poco sarebbe diventato suo figlio decide di scrivergli iniziando a costruire il loro legame. Eugenio, nella vita e nel libro, mette per iscritto le emozioni di chi ha vissuto l’attesa e ha affrontato un lunghissimo viaggio fino in Cambogia per realizzare il sogno di completare la propria famiglia. Un libro molto coinvolgente, che affronta il tema dell’adozione, dell’apertura verso l’altro, che sta alla base di tutti i rapporti. Eugenio prende per mano i lettori e li trasporta nel proprio mondo, e lo fa con un stile ricercato e personalissimo, tramite un linguaggio semplice, diretto, opportuno, ricco di metafore: il risultato è un’opera d’arte.
Il romanzo, della casa editrice Frassinelli, da oggi 20 settembre, è disponibile nelle librerie e in versione e-book. L’autore è il genovese Eugenio Gardella, classe 1969. Cresce coltivando due grandi passioni, quello della scrittura e dell’arrampicata libera. Nel 2006 intraprende, insieme alla sua compagna Roberta l’avventura più importante e significativa della sua vita quella che lo porterà ad adottare Mario. Nel 2007 arriva come un dono inatteso la seconda figlia, Elena. Nel 2012 la decisione di raccogliere le idee e scrivere un romanzo autobiografico.
Conosciamo meglio “Sei sempre stati qui” e l’autore Eugenio Gardella tramite le sue parole:
Eugenio come è nata l’idea per questo romanzo?
La storia risale a diversi anni fa. Mi trovavo all’aeroporto di Roma e stavo per volare in Cambogia per incrociare per la prima volta gli occhi di Mario, il bambino che io e mia moglie avevamo adottato. Per ingannare l’attesa ho iniziato a scrivere in prima persona una sorta di diario di viaggio. La voce è quella di un papà che si rivolge al proprio figlio. Nel 2012 ho riordinato le idee e grazie all’incontro con Officina letteraria ho trovato il giusto slancio per trasformare tutto questo in un romanzo.
Quanto c’è della tua vita nella storia?
Tutto. Quello che ho raccontato nel libro è la mia vita. E’ un romanzo autobiografico ma ho volutamente omesso tutto quello che non era utile ai fini della storia che volevo raccontare, ovvero del mio viaggio verso mio figlio. Se proprio vogliamo scender nel dettaglio c’è un unico passaggio che è stato alterato rispetto alla realtà. Ad un certo punto del libro racconto di un’arrampicata e inserisco un mio amico che in verità in quell’occasione non era presente.
Quali sono le maggiori difficoltà che hai riscontrato nello scrivere 'Sei sempre stato qui'?
La cosa più difficile in assoluto è stato uscire da me stesso e rientrarci. E’ molto complicato raccontare la propria vita. Ho lavorato molto sull’immedesimazione dei personaggi e ho cercato di dare al racconto una struttura narrativa. Temevo di scrivere la solita storia quotidiana e per evitare che questo accada bisogna lavorare molto sullo stile. Il romanzo ha una sceneggiatura moderna, cinematografica e il tutto è giocato sul sottile equilibrio tra ambientazione/azione. Ci tengo a sottolineare che non c’è stata una sola parola che sia stata scritta da un uomo seduto al pc. Nel senso che  mi sono immedesimato profondamente, ho rivissuto la situazione scrievendola come se di volta in volta mi trasportassi mentalmente nei luoghi della storia.
Quando hai cominciato a scrivere? Che rapporto hai con la scrittura?
Ho cominciato a scrivere all’età di 10 anni. Ho sempre scritto. Non è la prima volta che mi cimento nella scrittura di un romanzo ma è la prima volta che provo a pubblicare qualcosa di mio. Mi sono spesso confrontato con il romanzo storico, con la cultura scandinava. Grazie a questo libro ho perfezionato la mia tecnica.
Vuoi raccontare qualcosa di te?
Amo viaggiare e scrivere. Ho studiato per diventare Educatore Professionale e questo lavoro mi ha permesso di prendermi cura di persone con difficoltà e di entrare in empatia con loro.
Nella mia vita la natura ha un ruolo primario. Ho praticato per molti anni l’arrampicata libera e questo mio amore per la natura e la montagna non è qualcosa che bisticcia e va in antitesi con l’Eugenio scrittore. La scrittura e la natura sono due modi per uscire dal recinto dei nostri piccoli pensieri.
Come ultima domanda c’è qualcosa che vuoi dire ai lettori?
Sì. Ci tengo a dire che non esiste differenza tra la paternità adottiva e quella biologica. Ci sono tantissimi bambini che vengono abbandonati, maltrattati dai genitori biologici e non hanno la fortuna di avere una famiglia che si prenda cura di loro che li ami . Non c’è cosa più bella che donare amore a chi ne ha bisogno. L’adozione è qualcosa che riguarda tutti i rapporti umani, quando entriamo in rapporto con l’altro in qualche modo lo adottiamo. Senza la capacità di accettare il prossimo, il diverso, non potrebbero esistere vere relazioni, saremmo tutti più soli!

Facebook