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Violenza sulle donne, la storia di Anna a Radio Cusano Campus: “Minacciata, picchiata, insultata. Ho denunciato il mio ex ma vivo nel terrore”

Violenza sulle donne, a Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), è andata in onda la testimonianza di una donna che nel corso di ECG Regione, il format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ha detto: “Sono stata aggredita due volte, minacciata di morte, vivo nel terrore”.

La donna si chiama Anna, Il suo calvario è iniziato così: “Quando ho capito che il padre dei miei due figli era un nullafacente che si approfittava della situazione economica mia e della mia famiglia, ad esempio aveva preso un finanziamento a mio nome ma non pagava mai, l'ho messo alla porta, e a quel punto lui ha iniziato un'opera di corteggiamento per convincermi a riaccettarlo a casa, ma sono stata irremovibile. Quando poi, dopo qualche mese, ho conosciuto un'altra persona, lui è impazzito”.

In quel momento, per Anna, è iniziato un vero e proprio incubo: “Ha iniziato a minacciare me e anche i miei famigliari, ha iniziato a calunniarmi, a dire che avevo recitato in alcuni film porno, addirittura che avevo fatto dei provini con Rocco Siffredi. Poi mi ha inviato, dopo sette mesi che lo avevo lasciato, un messaggio chiaro. Mi ha scritto: se mi tradisci ancora una volta di uccido. E c'è una documentazione dai carabinieri di tutto questo. Nei messi successivi sono stata aggredita due volte sotto casa da due sconosciuti. Purtroppo la denuncia ai carabinieri non ha portato a nulla. Il pm ci ha messo cinque mesi a chiedere i tabulati telefonici per capire se avesse contattato qualche pregiudicato per farlo venire a picchiarmi. E il giudice mi ha detto che se anche fosse vero che il mio ex compagno mi ha picchiato, non è stato violento con i suoi figli, quindi può rivederli. Insomma, secondo questo giudice, se un padre fa picchiare la madre dei suoi figli, può comunque vedere i bambini, perché comunque non è stato violento con loro.

Anna continua a ricevere minacce: “Io ormai vivo nell'incubo. Ricevo messaggi, avvertimenti, sul parabrezza della mia auto qualche tempo fa ho trovato un volantino con su scritto “muori”. Qualche tempo fa uno sconosciuto mi ha avvicinato mentre ero in macchina, dopo le due aggressioni che ho subito, dicendomi che le lezioni che mi sono state date dovrebbero farmi riflettere. Non ho paura di essere ammazzata a questo punto, il mio terrore è solo per i miei figli. Mi viene voglia di farmi giustizia da sola, ma non voglio cedere alla giustizia fai da te. Io credo alla giustizia e anzi, a tutte le donne che sono nella mia stessa situazione dico che non bisogna mai avere paura di denunciare”.

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