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Esito negativo di xylella in Liguria:”L'ulivo toscano non è infetto”

Firenze – Un respiro di sollievo per la Regione Toscana. Hanno dato esito negativo gli esami effettuati su un campione di DNA dell'ulivo sequestrato in Liguria per sospetta Xylella e di cui mercoledi è stata divulgata la provenienza da un vivaio toscano.
La Xylella è un batterio della famiglia delle Xanthomonadaceae, si caratterizza per l'elevata variabilità genetica e fenotipica (ossia l'insieme delle sue caratteristiche osservabili). Se ne conoscono al momento quattro sottospecie che infettano circa 150 diverse piante: la xylella fastidiosa colpisce olivi, viti e aceri; la sandyi punta all'oleandro; la multiplex predilige il pesco, l'olmo, il susino; la pauca preferisce le piante di agrumi e di caffè.
Il meccanismo di attacco è simile per tutte le varietà del batterio: si moltiplica nei vasi conduttori dello xilema delle piante ospiti: ostruisce i vasi che trasportano acqua e nutrienti dalle radici al fusto e fino alle foglie, creando una sorta di gel che impedisce il regolare flusso del fluido. Le piante infette così si seccano completamente.
Fortunatamente dal report diagnostico del Cnr di Bari, chiamato ad accertare con le sue strutture se la pianta toscana sequestrata fosse o meno esposta al batterio killer, ha dato esito negativo.
Una notizia che la Regione Toscana, con il suo assessorato all'agricoltura, sottolinea con forza a tutela dell'olivicoltura regionale.
“Non solo in questi mesi sono stati intensificati i controlli sui vivai toscani, con risultati sempre negativi, ma negativo è risultato anche il caso ligure che si è voluto collegare alla Toscana”.
Il Governo Regionale, in ogni caso, chiede che sia fatta chiarezza su quanto accaduto, per i danni che può aver provocato all'immagine del vivaismo toscano.

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