Latina – Intervista con Elio delle Storie tese: il cantante, leader del celebre gruppo demenziale milanese si racconta allo staff della rassegna Lievito prima di esibirsi assieme al grande pianista di Latina, Roberto Prosseda.

Elio al teatro D'Annunzio per Lievito con un pianista di Latina, Roberto Prosseda (nella foto di Marella Montemurro), un'accoppiata insolita… Come è nata questa collaborazione e cosa vi accomuna?
Ci accomuna questo amore per le cose insolite, per le cose strane, a me piace fare cose strane in ogni campo nella musica ne faccio da tanti anni, ma… C'è modo di farne ancora per molti altri anni! Con il maestro ci stiamo impegnando in tal senso e questa sera sul palcoscenico canteremo e suoneremo musica particolare…

Lo spettacolo è un misto tra il serio e il faceto, è una sorta di viaggio alla riscoperta della musica italiana, ma ci sono anche odi alla zanzara e al porco?
È la vita ad essere un misto di serio e allegro, per cui noi cantiamo la vita e ci sono odii nel senso di odio per la zanzara, per il porco oggi no, ma per altri animali abbastanza inutili o almeno considerati tali, però c'è anche spazio per musica fra virgolette interessante e in realtà tutta la musica è interessante, non si può dire che ci sia musica meno interessante.
Anche la musica brutta è interessante proprio in quanto brutta e infatti c'è posto anche per della musica brutta…
Ci potranno essere altre collaborazioni, con il maestro di Latina, in un futuro prossimo?
Si, perché suona molto bene, è uno dei più grandi esecutori di pianoforte, infatti lavora prevalentemente all'estero e con lui, siccome siamo perfettamente in linea, ci saranno collaborazioni per tantissimi anni…

Per quel poco che ha visto lei è ospite di questa rassegna che organizzano qui a Latina, questo è il terzo anno consecutivo, che impressione ha avuto? Lei viene da una città che teoricamente è ricca di iniziative simili…

Bravissima… Teoricamente! Questo è l'avverbio azzeccato…
Teoricamente ricca di iniziative interessanti poi praticamente invece non lo è e qui ho assistito a un fatto eccezionale nel senso dell'eccezione, i cittadini che finalmente prendono in mano la situazione e si organizzano delle cose perché l'uomo non può fare a meno dell'arte quindi dove manca arriva il cittadino e fa le cose con le proprie mani che è quello che secondo me andrebbe fatto in tutta Italia, tranne qualche oasi felice tipo in Emilia Romagna, però nel resto dell'Italia veramente c'è carenza di iniziative e allora dovrebbero essere i cittadini a organizzarsi e mi sembra che Latina in questo senso sia un laboratorio di avanguardia.