Roma – Il governo silura di fatto il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua. Il premier Enrico Letta ha praticamente dato il benservito al numero uno dell'istituto di previdenza nazionale. Palazzo Chigi sembra puntare sulla necessità di dire 'no' al doppio incarico in enti pubblici. Forse un escamotage per chiudere con una gestione che avrebbe lasciato situazioni 'imbarazzanti'. Dal presidente del Consiglio sono arrivate parole inequivocabili. “Si è evidenziato che non c’è regime di incompatibilità per cariche di enti pubblici – ha detto il primo ministro – e in Consiglio dei ministri abbiamo deciso di intervenire con un disegno di legge con procedura d’urgenza che presenteremo oggi alle Camere”. Nel ddl si indica che l’incarico di presiedente di un ente pubblico nazionale deve essere fatto in esclusiva, non in regime di conflitto di interesse. Letta ha ricordato la “situazione di ingorgo avvenuta in Parlamento” e i molti provvedimenti in corso di esame ma “il caso in questione è molto particolare perché c’è una norma di troppo. Infatti la nomina è fatta per legge e non può che essere cambiata attraverso una legge o attraverso le dimissioni”.
Letta non sembra transigere sul rispetto delle regole. In merito all’indagine che vede coinvolto Mastrapasqua in quanto direttore generale dell’Ospedale Israelitico di Roma, il presidente del Consiglio ha chiarito un “punto essenziale” ovvero che “il governo non si sovrappone all’azione dell’autorità giudiziaria, che farà il suo corso”. Di fatto Mastrapasqua viene lasciato davanti al suo destino sul piano giudiziario, ma nel frattempo si sgombera il campo dagli equivoci disponendo lo stop al doppio incarico pubblico.