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Ampolla con sangue di Papa Giovanni Paolo II rubata dai satanisti?

L'Aquila – Potrebbe celarsi la pista satanica dietro al furto di una croce e della reliquia del sangue di Giovanni Paolo II, avvenuto nell'omonimo santuario a San Pietro della Jenca, alle falde del Gran Sasso, vicino a L'Aquila.
Anche se l'ampolla contenente il sangue di Karol Wojtyla è stata probabilmente rubata su commissione, non può essere escluso che dietro alla vicenda vi sia una matrice satanista, come denuncia il comitato di volontariato Osservatorio Antiplagio.
Il giorno del furto, infatti, coincide nel calendario satanico con l'inizio del dominio del demone Volac, evocato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell'olocausto nazista nella Giornata della Memoria, per preparare il capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio.
Secondo gli adoratori del diavolo, spiega il coordinatore nazionale dell'osservatorio Antiplagio, Giovanni Panunzio, insegnate di religione, tale data rappresenta la nascita, le origini: quindi in questa fase dell'anno il sangue e la croce sono oggetti emblematici da profanare, sia per la religione cattolica che per quella ebraica.
Il mercato dei simulacri religiosi nelle sette sataniche è particolarmente fiorente e i simboli sacri senza un particolare valore artistico, ma unici, come quelli trafugati a L'Aquila, vengono pagati decine di migliaia di Euro. Anche il ricatto e l'eventuale richiesta di un riscatto possono rientrare in quest'ottica criminale.

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