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I controlli della Banca d'Italia e un tasso soglia usura anche per Equitalia

Come tutti sanno con la cd. Legge antiusura, del 1996, la legislazione italiana si è data dei parametri di tassi d'interesse oltre i quali gli stessi possono essere considerati usurari.
Lo rileva infatti il Ministero del Tesoro dal 1997, sentita la Banca d'Italia e l'Ufficio Italiano Cambi, attraverso i tassi effettivi globali medi degli interessi praticati dalle Banche, per poi pubblicarlo.
Questa rilevazione inoltre viene poi effettuata per categorie di operazioni finanziarie: per esempio, aperture di credito in conto corrente, mutuo a tasso fisso, mutuo a tasso variabile, factoring, crediti personali ecc. ecc.
Tuttavia, nel corso degli anni ci si è resi conto che nonostante le Banche, con tutti gli sportelli, e gli intermediari finanziari che effettuano la comunicazioni, nell'intero territorio Nazionale, siano rispettivamente di 32.881, e 197, e considerando l'estrema volatilità dei mercati in questo periodo di crisi, si sono registrate delle anomalie.
Infatti, a distanza di diversi trimestri, sono stati rilevati i medesimi valori: a titolo esemplificativo nel 2005, per la categoria dei tassi variabili a distanza di due trimestri, si ripresentano gli stessi valori al centesimo: 3,860! e lo stesso dicasi nel 2007 per la categoria dei tassi fissi dove il tasso rimane praticamente del 6,630 per ben due trimestri.
Per non parlare di alcuni tassi medi che invece si ripresentano esatti al nominale: 7,00 o al 9,00!
Questa stranezza balzerebbe subito agli occhi di chi non è esperto, visti i numeri così alti delle banche che rilevano i tassi, sportello per sportello, e i valori finali con i decimali fino a tre cifre: ma per gli addetti ai lavori questa stranezza assume i contorni macroscopici.
Infatti nell'ambito di un gruppo di lavoro tra il Dipartimento dello Sviluppo economico e alcune associazioni di consumatori tra le quali l'Assoconsum, il Sottosegretario di Stato, Prof. Claudio De Vincenti, inviava al Prof. Ignazio Visco, Governatore in carica della Banca d'Italia, una richiesta nella quale tra l'altro si chiedevano chiarimenti su queste rilevazioni, ponendo l'accento sull'esigenza di conoscere quali reali controlli effettua la Banca d'Italia sulle comunicazioni delle singole banche ed intermediari, ritenendo questa rispondenza di valori al centesimo, “quanto meno bizzarro”, da un punto di vista matematico e statistico.
Ovviamente la richiesta non è mai stata evasa, e quindi i dubbi permangono ancora.
Viene quindi da chiedere se la Banca d'italia effettui un vero controllo su quali siano i tassi medi che le singole Banche forniscono in modo da elaborare il tasso soglia.
E se lo stesso rilevamento corrisponda effettivamente all'andamento del mercato visto che le Banche stipulano contratti di mutuo con i cittadini con dei valori appena al di sotto del tasso soglia.
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Un ultima considerazione.
Come abbiamo detto la Banca d'Italia ha raggruppato le rilevazioni per categorie di operazioni finanziarie, sui mutui, conti correnti, ecc.
Di categorie del resto dal 1996, data della Legge Antiusura, ne sono aggiunte ed aumentate nel corso degli anni, a riprova della varietà delle operazioni finanziarie e creditizie che si riscontrano sul mercato.
Bene, forse è venuto il momento di dover dare dei parametri definiti e definitivi, anche in tema di operazioni riguardanti la riscossione dei crediti erariali; in poche parole, le tasse che lo Stato deve riscuotere.
Come ogni cittadino sa, dal momento in cui l'agenzia di turno (la prima in Italia è Equitalia, ma si diversificano in ogni regione) viene affidata la riscossione dell'imposta, la somma da dover pagare è comprensiva sia del tributo vero e proprio, degli interessi di mora sul tributo, ma anche dell'aggio, cioè il diritto di emolumento dell'agenzia di riscossione. Questo meccanismo porta inevitabilmente ad una lievitazione del tasso effettivo globale praticato che il cittadino è costretto a subire inerme.
Che sia opportuna la rilevazione anche per questa categoria, basti un esempio: dal 1974 circa, venivano rilevati, grazie alla legge per il credito agevolato, i tassi d'interesse per l'edilizia agevolata a cui si riferivano i mutui fondiari contratti di migliaia di cittadini. Con l'avvento dei tassi soglia del 1997 e raffrontandoli con questi, ci si rendeva conto come la soglia usura fosse sensibilmente inferiore al valore rilevato per l'edilizia agevolata: ciò rendeva i mutui fondiari cronicamente e sistematicamente usurari. Prendendo spunto quindi dal punto fisso che rappresentava il tasso soglia, dopo diverse interrogazioni parlamentari e relativi imbarazzi dei Governi, si è approdato semplicemente alla cessazione della rilevazione dei tassi fondiari dell'edilizia agevolata (senza peraltro abrogare la norma).
Anche alla luce di queste esperienze sembra quindi opportuno dover provvedere all'inserimento delle operazioni di riscossione di crediti erariali nei rilevamenti dei tasso soglia, in modo da poter definire con criteri certi le somme che il cittadino pagherà allo Stato e agli intermediari, dando così un punto fisso oltre il quale non è possibile andare.

Avv. Emanuele Petracca, consulente giuridico dell'Adiuban-snarp (Associazione difesa utenti bancari) nonché socio fondatore del Forum Antiusura Bancaria: ha lo studio in Latina, Via Piave 2/c – emanuele_petracca@hotmail.com

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