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24 maggio ripartono le palestre: tutti i dubbi e i protocolli da seguire

Arriva anche il giorno tanto atteso dai titolari di palestre e centri fitness: lunedì 24 maggio si torna ad aprire e accogliere clienti dopo 15 mesi di stop (e una breve tregua estiva), nel rispetto delle misure di sicurezza imposte dal dpcm sul coronavirus.

Protocolli molto rigidi – complice la decisione di anticipare di una settimana la riapertura – che hanno spinto diversi titolari di palestre a tenere ancora chiuso, in molti casi perché impossibilitati ad adeguarsi alle norme stabilite per tempo, visto che il giorno prestabilito era inizialmente fissato per il primo giugno.

Resta poi da sciogliere il nodo degli abbonamenti: molti centri fitness sono stati costretti a emettere voucher per consentire agli abbonati di recuperare i soldi spesi per quelli annuali, e dopo 15 mesi di stop significherebbe dover aprire i centri di fatto senza percepire incasso per i mesi a venire, e in una stagione come quella estiva in cui tradizionalmente gli accessi alle palestre diminuiscono.

Riapertura palestre: i protocolli

Per i gestori le regole le regole e i protocolli cui attenersi, stilati dal Dipartimento dello Sport e validati dal Comitato Tecnico Scientifico, sono stringenti. Ci sono infatti quelle generali, come ’obbligo di predisporre e rendere visibile all’entrata della struttura un cartello contenente il numero massimo di presenze consentite all’interno degli ambienti, misurazione della temperatura a tutti i frequentatori e al personale ogni giorno al momento dell’accesso, predisposizione di dispenser di gel in tutte le zone di accesso e passaggio.

E poi ci sono quelle specifiche. Istruttori e clienti devono mantenere sempre la distanza interpersonale minima di 1 metro, due durante l’attività fisica. La mascherina è sempre obbligatoria, anche durante l’allenamento, se il cliente si sposta da una postazione o un attrezzo di allenamento all’altro.

Viene anche consigliato di lavarsi frequentemente le mani, non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani, starnutire e/o tossire in un fazzoletto o nella piega interna del gomito. Gli oggetti e gli indumenti per l’attività fisica vanno messi in zaini e borse personali, vietato usare le docce e consumare cibi negli spogliatoi o negli spazi comuni, vietato condividere gli spogliatoi.

I gestori devono inoltre dare indicazioni sulle corrette modalità e tempi di aerazione dei locali e svolgere specifiche attività di filtrazione dell’aria nei locali chiusi ad alta densità di persone o di attività, vietando lo scambio tra operatori sportivi e personale di dispositivi come smartphone e tablet.

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