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Caso Yara – La famiglia Guerinoni ora chiede silenzio

Bergamo – Dopo la decisione della Procura di Bergamo, che si sta occupando ormai da più di due anni dell'indagine per l'omicidio di Yara Gambrasio, di riesumare la salma di Giuseppe Guerinoni, che potrebbe essere il papà del presunto assassino, la famiglia dell'uomo che è scomparso ormai dal 1999, chiede di rispettare la loro scelta di rimanere in silenzio in questo momento difficile. Le indagini per l'omicidio di Yara Gambirasio proseguono ormai in modo ininterrotto da più di due anni, ma ora potrebbero essere giunte a un momento di svolta dopo la decisione di riesumare la salma di Giuseppe Guerinoni, un uomo che era residente in un paese vicino a quello dove viveva la ragazzina, ma che secondo le analisi genetiche potrebbe essere il papà dell'assassino.  L'unico modo per averne la certezza sarebbe però  prelevare il dna dal cadavere ed effettuare un confronto su quello che è stato ritrovato sugli slip e sui leggings che indossava la ragazzina quella tragica sera. 
Se davvero questa pista venisse confermata anche dai fatti, però, il lavoro degli inquirenti non sarebbe finito qui visto che l'assassino sarebbe un figlio illegittimo dell'uomo (chi conosceva Guerinoni ritiene però improponibile che possa avere avuto un legame fuori dal matrimonio) e per questo si dovrebbe cercare dove possa essere ora il ragazzo che fino ad ora è stato bravo a non cadere in errore. La famglia Guerinoni, però, pur non essendosi mai opposta alla riesumazione della salma perchè tutta la comunità bergamasca vorrebbe che Yara potesse avere davvero giustizia, ha voluto chiedere attraverso il suo legale, Roberta Ribon, di rispettare la volontà di restare in disparte senza rilasciare dichiarazioni proprio perchè questo è un momento difficile anche per loro. “La pressione mediatica che negli ultimi giorni ha nuovamente afflitto la famiglia Guerinoni – ha dichiarato il legale – impone di rivendicare con immutata determinazione, come già in occasione del comunicato stampa del 26 settembre 2012, la volontà della stessa di non rilasciare alcuna dichiarazione, tantomeno in riferimento ai recenti accadimenti”.

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