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Concordia – Il monitoraggio dell'ecosistema del Giglio

Isola del Giglio – A seguire, pubblichiamo il cosiddeto “Parbucking Project” inserito nel piano di rimozione del relitto della Costa Concordia, nel quadro del monitoraggio e della salvaguardia dell'ecosistema dell'Isola del Giglio, a cura della Società di Navigazione. Ognuno poi può ricavarnbe le conclusioni che preferisce.
I monitoraggi previsti da questo piano di intervento si rivolgono essenzialmente all’impatto in mare delle operazioni, ma anche all’analisi della qualità dell’aria, del clima acustico, alle rilevazioni naturalistiche e sui beni architettonici presenti sull’Isola.
La prima delle fasi previste, la caratterizzazione di base (Underwater Baseline Survey), si è svolta da giugno ad agosto 2012, In questa fase si è proceduto, prioritariamente ad ogni altra attività, alla caratterizzazione dell’area marina al fine di acquisire gli elementi conoscitivi di base da utilizzare nella fase di progettazione definitiva per l’identificazione delle modalità di intervento ottimali alla riduzione e alla mitigazione degli impatti e per i successivi controlli sugli effetti e sul ripristino ambientale.
L’attività che, in ordine temporale, segue la caratterizzazione, è quella dell’analisi e monitoraggio durante i lavori (Monitoring During the Works); a seguire, e in accordo ai risultati della Baseline e del Monitoring, saranno avviate le altre 2 fasi: ripristino dell’ecosistema marino (Marine Environment Restoration) e monitoraggio quinquennale (Five Years Underwater Monitoring):
– MONITORING DURING THE WORKS: saranno condotti campionamenti periodici delle diverse componenti fisico, chimiche e biologiche al fine di controllare modificazioni in atto durante le attività di recupero e, ove necessario, modificare azioni nocive o non adeguatamente controllate. Questo settore di monitoraggio interessa tre diverse componenti: la correntometria, la torbidità dell’acqua e la sedimentazione. Allo stesso tempo si forniranno indicazioni per interventi finalizzati all’eventuale mitigazione e al successivo ripristino ambientale.
– MARINE ENVIRONMENT RESTORATION: in questa fase saranno avviate tutte le attività idonee al recupero delle condizioni presenti precedentemente agli interventi per la movimentazione della nave.
– FIVE YEARS UNDERWATER MONITORING: è previsto sia un monitoraggio per rilevare lo stato ambientale al termine dei lavori sia un monitoraggio di lungo periodo (5 anni) particolarmente rivolto alle componenti ambientali che più lentamente possono recuperare le loro condizioni originarie, quali sedimenti e benthos. I principali temi di tale monitoraggio riguarderanno la presenza di inquinanti nei sedimenti, il recupero delle praterie di Posidonia, il popolamento ittico, il recupero della colonizzazione delle componenti bentoniche più fragili quali i popolamenti di fondo duro del coralligeno.
Durante la fase di Baseline si è evidenziata la presenza di una elevata densità di Pinna nobilis nell’area dei lavori, ed in particolare nell’area di passaggio al di sotto della nave (area che sarà occupata dai sacchi di sostegno) e un po’ ovunque sia in vicinanza della nave che nella zona ove saranno posizionati i pali di sostegno. All’inizio del monitoraggio sono stati individuati mediante rilievi in immersione gli esemplari a maggiore rischio e tolti dalla loro posizione, in particolare in tutta la zona al di sotto della nave e il lato terra della palificazione. Gli esemplari di Pinna nobilis a rischio sono stati espiantati dalla loro attuale posizione, mediante specifico intervento in immersione, in maniera tale che con opportune manovre si possa ottenere il distacco dell’esemplare dal fondo senza danneggiarlo. Successivamente questi esemplari sono stati posizionati in una zona in prossimità del relitto, ma al riparo dai lavori.
– Rumore in mare: Sono inoltre misurati livello ed intensità delle emissioni sonore causate dalle diverse attività mediante idrofoni subacquei.
– Mammiferi marini: Sono già presenti nell’area di cantiere e a bordo di mezzi navali due osservatori qualificati, esperti nel riconoscimento di cetacei. Il monitoraggio sarà esteso per tutta la durata dei lavori.
Il coordinamento delle attività di monitoraggio e salvaguardia dell’ecosistema marino è affidato al Dipartimento di Biologia Marina dell’Università di Roma “La Sapienza”, con il contributo del DISTAV, il Dipartimento Scienze del Territorio, Ambiente e Vita dell’Università di Genova.
– Salvaguardia ambiente terrestre: Infine, gli esperti di D’Appolonia, leader internazionale nei servizi di ingegneria ambientale, sono stati incaricati del monitoraggio e della salvaguardia dell’ambiente terrestre, che comprende le seguenti attività: la campagna di campionamento per la caratterizzazione chimica del particolato (PM10) e delle deposizioni atmosferiche, oltre alla verifica della dispersione di inquinanti in atmosfera durante le diverse fasi progettuali.
Inoltre, è stato già avviata la valutazione di impatto acustico durante le diverse fasi progettuali e la misurazione dello stato vibrazionale presso punti di rilievo rappresentativi, oltre ai rilievi delle componenti naturalistiche e dello stato di consistenza dei beni architettonici.
(Fonte – Pierdonato Vercellone, Concordia wreck removal communication manager)

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