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“Brucia-pelo”: giornata ri raccolta e smaltimento pellicce

Roma – Disfarsi della pelliccia, dei colli di pelliccia, dei cappelli e di tutto quanto contiene pelo vero, frutto dell'uccisione di animali come gesto etico e anche di liberazione personale questo è il significato dell'operazione “Brucia-pelo” proposta da Aidaa e che si svolgerà il prossimo 4 marzo nelle piazze di una cinquantina di città italiane dove saranno allestiti dei gazebo e dei banchetti e dove volontari dell'associazione italiana difesa animali ed ambiente raccoglieranno le pellicce, i colli, i guanti, i cappelli, dove insomma ciascun cittadino con un atto di etica senza precedenti potrà disfarsi, anzi liberarsi del “pelo superfluo”, togliendo dai propri armadi le pelliccie e i suoi derivati che grondano ancora del sangue degli animali uccisi per la loro produzione. Le pellicce raccolte verranno poi bruciate in un grande falò.
“L'iniziativa Brucia-pelo inaugura la nuova stagione di impegno diretto di Aidaa contro le pratiche che vedono nella sofferenza e nella morte degli animali il loro moto iniziale- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di Aidaa – in Italia sono presenti oltre 90 milioni di capi in pelliccia di diversa fattura che vanno dalle pellicce vere e proprie fino alle migliaia di cappelli, interni di giubbotti e guanti fatti spesso con pellicce di gatti ed altri animali, e comunque questi capi sono frutto del sangue e della morte di almeno 1,5 miliardi di animali che vanno dalle volpi, fino ai visoni di allevamento passando per tutta la casistica degli animali da pelliccia.
Questo scempio deve terminare- conclude Croce- da qui la decisione di dedicare una giornata alla raccolta ed allo smaltimento delle pellicce, in un iniziativa che vogliamo ripetere di anno in anno. Per quest'anno speriamo di poter mandare al rogo almeno 20.000 capi in pelliccia per dare un piccolo ma concreto segnale che gli italiani sono contro il massacro degli animali e che si rifiutano di indossare gli avanzi dei loro cadaveri”.

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