ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

20 anni per l’uomo che ha ucciso il figlio durante una lite con la convivente

20 anni di reclusione per l’uomo che nel 2018 ha ucciso a coltellate il figlio di 1 anno.

20 anni di reclusione per Niccolò Patriarchi, il 34enne che il 14 settembre 2018 uccise a coltellate il figlio Michele. Il piccolo aveva solo 1 anno.

La decisione è stata presa dal giudice Fabio Frangini. Inizialmente, la pm Benedetta Foti aveva chiesto l’ergastolo.

All’uomo il giudice ha riconosciuto la semi infermità mentale. I difensori hanno già annunciato che faranno ricorso per ottenere l’infermità totale.

Patriarchi è stato condannato per il tentato omicidio della compagna. Tuttavia, è stato assolto dal tentato omicidio della figlia di 7 anni.

La sera del 14 settembre non era la prima volta che Patriarchi e la compagna litigavano davanti ai figli, nella piccola casa colonica sulle colline del Mugello.

Annetta, il legale della compagna ha spiegato che: “A seguito dell’aggressione la madre del bimbo ucciso ha perso l’uso di un braccio nel tentativo di difenderlo dalle coltellate, e per questo non potrà più lavorare. Tuttavia, a causa dell’incapienza del 34enne non potrà ricevere il risarcimento previsto dal gup. Lo Stato italiano non facendosi carico del risarcimento viola una normativa comunitaria, che prevede che in caso di incapienza dell’imputato debba provvedere lo Stato”.

Nel frattempo, prosegue l’iter alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro lo Stato Italiano, accusato appunto di aver violato il diritto alla vita non essendo stato in grado di prendere le misure necessarie alla protezione dei suoi cittadini.

In base a quanto emerso dagli accertamenti eseguiti dopo l’omicidio del bambino, in una perizia che era stata disposta dal gip di Firenze nell’ambito di una precedente inchiesta per maltrattamenti sempre ai danni della moglie, era scritto che Patriarchi era socialmente pericoloso e per questo doveva curarsi, ma poteva essere controllato coi farmaci.

 

Facebook