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17 Paesi firmano la Dichiarazione di Trieste

Potenziare la collaborazione tra territori, aumentare la sicurezza, rinforzare la lotta alla corruzione e non solo nella ‘Dichiarazione solenne di Trieste’.

Mercoledì 12 giugno si è tenuta a Trieste una riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi aderenti all’Iniziativa Centro Europea (InCE), realtà in prima linea processo di integrazione europea dei Paesi membri che ne sono ancora esclusi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia e Bielorussia, Moldova e Ucraina). La missione è quella di rafforzare la collaborazione con le istituzioni dell’Unione Europea incrementando la cooperazione tra gli stati. In occasione del raduno triestino dei membri dell’InCE, 17 Paesi hanno firmato la Dichiarazione solenne di Trieste.

Sono 10 i punti suggellati da questa dichiarazione, tra cui troviamo un impegno in direzione sicurezza, lotta alla corruzione, sviluppo sostenibile, rafforzamento dei collegamenti infrastrutturali e del settore energetico, giovani, e cooperazione politica tra i firmatari. Il documento “punta a rispondere alle preoccupazioni più dirette dei cittadini dei Paesi membri”, ha spiegato in conferenza stampa il nostro ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, e prevede anche la creazione di una “Local Dimension” per potenziare la collaborazione. Si tratta di un testo “innovativo” che delinea “l’InCE che vogliamo, a trent’anni dalla sua nascita” e che “guarda avanti, agli anni ’20 di questo secondo millennio” e che “non è ancillare ad altre organizzazioni regionali”, ha spiegato Moavero.

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