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Ceramica nella mozzarella, “Se li mangia un bimbo è tragedia”

Napoli – E' il 7 agosto 2008. “Un pezzo l'hanno trovato nei bocconi”, dice allarmato uno dei dipendenti di Giuseppe Mandara. Il giorno precedente si è verificato un guasto del macchinario che produce le “ciliegine di mozzarella” e frammenti di ceramica sono finite nei bocconcini. “Prende qualche bambino la, è una tragedia”, replica l'imprenditore nel colloquio intercettato dai magistrati.
È preoccupato, Mandara. E il suo collaboratore gli dice: “Avete capito il concetto qual è: io penso che il pezzo grosso sicuramente non è andato nella fornitrice, è troppo grosso. Però può essere pure una scaglia quella che è andata a finire dentro, perché quello si fa a pezzi, si sfracella”. 
Dalla conversazione tra i due, il giudice Alberto Capuano ha così dichiarato: “Appare indubitabile che la conoscenza del problema avrebbe dovuto indurre Mandara ad attivarsi per bloccare l'immissione sul mercato del prodotto adulterato. Al contrario – si legge ancora nell'ordinanza eseguita ieri su richiesta dei pm Catello Maresca e Alessandro Milita – il soggetto, pur avvedutosi dei rischi per la salute del consumatore, ha preferito soprassedere”. Sulla base di quanto emerso dalle intercettazioni, i carabinieri si precipitarono l'8 agosto in azienda e la partita di “ciliegine di mozzarella” fu sequestrata. 
Tutti aspetti sui quali ora Mandara e gli altri indagati potranno difendersi nei successivi passaggi del procedimento, a cominciare dagli interrogatori di garanzia che si svolgeranno nelle prossime ore. Oltre ai quattro arresti, sono state disposte nell'ambito di questi capitoli dell'indagine nove misure interdittive che vietano l'esercizio dell'attività di impresa, uffici direttivi di imprese o l'esercizio della professione di chimico analista.
Intanto il consiglio di amministrazione del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop si è riunito d'urgenza ieri pomeriggio e ha deciso di espellere Mandara e si dice pronto a costituirsi parte civile nell'eventuale processo. 
“Siamo di fronte a un episodio gravissimo – commenta il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo – pertanto abbiamo deciso di agire immediatamente, per bloccare ogni tentativo di creare confusione tra i consumatori. Intendiamo tranquillizzare così i produttori e i cittadini, che in queste ore vengono a conoscenza di tante notizie sulla vicenda. Il Consorzio di Tutela ha messo e metterà in campo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare la mozzarella di bufala campana, l'unica che può vantare il marchio Dop”.

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