Latina – E´ stata una riunione con momenti di tensione palpabile, secondo le voci di corridoio, quella fra i vertici del PdL pontino, che non ha raggiunto l´accordo unificato per la provincia, in merito alla discontinuità con la ex gestione.

La parte più radicale del PdL di Latina chiedeva a gran voce l´estromissione dell´ex sindaco Vincenzo Zaccheo, ma alla fine pare abbia prevalso la soluzione della mediazione, soprattutto grazie alla decisa azione di Giuseppe Di Rubbo.

La novità dell´ultima ora sembra comunque non essere il nome del candidato sindaco, quanto l´avvertimento chiaro e diretto nei confronti di Claudio Fazzone, che sembra porre dubbi e perplessità alla scelta unificata. I rappresentanti del PdL hanno chiaramente detto a Fazzone che deve prendere atto del fatto che è necessaria l´unanimità dell´accordo, specialmente contro la linea politica scelta dal Commissario comunale Aracri.

Un vero e proprio aut-aut: o la poltrona di sindaco per il PdL oppure si corre con liste civiche diversificate. Sarebbe la spaccatura, con ulteriore confusione generale, perchè al comune di Latina sono già troppo numerose le bandiere e i simboli in campo. Figurarsi se, con la mancata candidatura del PdL, cominciano a circolare liste singole e indipendenti…

Molti sono decisi: “Aracri sta sbagliando tutto” dichiara Enrico Tiero, e gli fa eco Sandro Catani: “Qui va a finire che perdiamo le elezioni perché finisce che Moscardelli vince…“.

Il coordinatore regionale del PdL pare abbia avuto diversi incontri con l´ex sindaco Vincenzo Zaccheo, e dovrebbe anche avere colloqui con Claudio Fazzone.

Molta attesa per il vertice di Futuro e Libertà in programma a Perugia, intanto, la sorpresa delle ultime ore è la lettera di dimissioni che Giuseppe Mochi ha inviato proprio a Claudio Fazzone, con la quale annuncia di lasciare il PdL e, insieme a Francesco Zecchieri, assessore a Terracina, passare nelle fila dei finiani.

Fazzone e il PdL vedono questo come un vero e proprio tradimento, e vogliono la testa di Mochi su un piatto.