Torino – Anche quote di importanti aziende italiane come Fiat e Unicredit fra i beni “congelati” a Muammar Gheddafi. Un patrimonio di oltre un miliardo e cento milioni di euro, investimenti iniziati nel 1976 che comprendono azioni della Juventus, titoli, conti correnti, beni di lusso nella Capitale, ma anche alcune curiosità: una Harley Davidson e un bosco a Pantelleria.
I provvedimenti di sequestro sono stati firmati dal consigliere della Corte d’Appello di Roma a seguito di una rogatoria internazionale emessa dal Tribunale penale internazionale dell’Aja.
L'atto rientra nell’ambito del procedimento per crimini contro l’umanità aperto nei confronti dello stesso Gheddafi, di suo figlio Said Al Islam e dell’ex capo dei servizi segreti, il potentissimo Abdallah Al Senussi. Obiettivo del sequestro dei beni è di utilizzarli, in caso di condanna, per risarcire almeno parzialmente le vittime.