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10 punti per un nuovo governo secondo i 5 Stelle

Il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha elencato i 10 punti che, secondo il suo partito, sono imprescindibili per formare un nuovo governo.

In seguito alle consultazioni, iniziate nei giorni scorsi, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha dato tempo fino a martedì per raggiungere un accordo sul nuovo governo. Il Pd e il Movimento 5 Stelle hanno detto si ai negoziati. “Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per l’Italia, sono 10 impegni che abbiamo preso con gli italiani e che secondo noi devono essere portati a compimento,” ha dichiarato Luigi Di Maio.

 

Punto 1: Taglio dei parlamentari

Per Di Maio questo è un punto cruciale. “Non la daremo vinta a chi vuole tenerseli stretti,” spiega il capo politico del Movimento. Già su questo primo aspetto, il Pd non si è detto d’accordo. Il segretario Nicola Zingaretti preferirebbe un approccio più soft. Peccato che per i pentastellati si tratti di uno dei punti fondamentali. Il vicesegretario dem, Andrea Orlando ha spiegato che: “Non abbiamo detto di non andare avanti col taglio dei parlamentari, abbiamo detto che va fatto con un quadro di bilanciamento, a partire anche dall’aggiustamento della legge elettorale. Quindi quantomeno non farlo subito ma vedere quali sono gli altri interventi di accompagnamento”. Graziano Delrio, capogruppo alla Camera, presente all’incontro con Mattarella, ha ribadito: “Abbiamo detto esplicitamente che siamo disponibili ad un governo di svolta che affronti i problemi veri del paese. Siamo per fare una cosa seria e stabile. Siamo a favore del taglio dei parlamentari che pure avevamo già proposto in passato, ma chiediamo sia inserito in una agenda complessiva che tenga conto di una riforma della legge elettorale che garantisca rappresentanza democratica ai territori.”

Punto 2: Manovra Equa

Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha detto che la manovra finanziaria “deve essere equa” e contenere la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale e misure a sostegno delle famiglie, della natalità, dei disabili e per l’emergenza abitativa. “Avevamo promesso di abbassare le tasse alle imprese che assumono e va fatto. E va dichiarato illegale uno stipendio di 2 o 3 euro l’ora,” ribadisce il capo politico del Movimento 5 Stelle.

Punto 3: L’ambiente

Il Movimento 5 Stelle chiede di cambiare completamente atteggiamento nei confronti dell’ambiente. L’Italia dovrà diventare un paese che sfrutta al 100% l’energia rinnovabile. Di Maio ritiene necessario: “Un green un new deal, tutti gli investimenti pubblici dovranno avere al centro la tutela dell’ambiente e affrontare il nodo del cambiamento climatico.” No alle trivelle, no agli inceneritori. No a tutto ciò che non è sostenibile dal punto di vista ambientale. Di Maio ha inoltre specificato che: “Serve poi una legge sui rifiuti zero e sugli investimenti alla mobilità sostenibile.”

Punto 4: Conflitto d’interessi e Rai

“Il M5s punta ad una legge sul conflitto di interessi e alla riforma della Rai, ispirata al modello della Bbc inglese. Se i cittadini pagano il canone hanno diritto ad una tv di qualità”. Adesso vedremo come si potrà realizzare questa svolta culturale, in un paese dove l’offerta della Rai è stata aspramente criticata.

Punto 5: Giustizia

“Dobbiamo dimezzare i tempi della giustizia e riformare i modi di elezione del Csm. I cittadini e le imprese hanno bisogno di una giustizia efficace e veloce: massimo 4 anni per avere una sentenza definitiva”, spiega Di Maio. Da sottolineare che lo snellimento dell’iter giudiziario fosse uno dei punti cardini del governo del cambiamento, sostenuto dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Punto 6: Autonomia

Ovviamente non è stato trascurato l’annosa questione dell’autonomia che da mesi ormai affligge il panorama politico italiano. “Va completato il processo e avviato un piano di cancellazione degli enti inutili”. Vedremo a livello pratico come ciò verrà tradotto e come verrà accolto dalle regioni che più la chiedono, come il Veneto e l’Emilia-Romagna.

Punto 7: Legalità e lotta evasione

Un altro punto è la lotta all’evasione e la legalità. “Carcere per i grandi evasori, inasprimento delle pene per i reati finanziari e per chi organizza i traffici illeciti e serio contrasto a chi organizza l’immigrazione clandestina”. Di Maio ha degli obbiettivi molto ambiziosi, che richiederanno una stretta collaborazione con la sua controparte.

Punto 8: Sud

Il ministro del Lavoro ha inserito un altro punto fondamentale per governare: intervenire sul sud Italia. “Serve un piano straordinario di investimenti per il Sud che contempli anche la creazione di una banca pubblica per gli investimenti”. In questo modo, i pentastellati sperano di risanare la situazione del sud Italia che è da sempre più arretrato economicamente rispetto al nord.

Punto 9: Banche

Le banche rappresentano da sempre una fonte di polemica per il Movimento 5 Stelle. Nel decalogo per una futura alleanza, Di Maio ha specificato che: “Per il M5s occorre una riforma sistema bancario che separi le banche di investimento dalle banche commerciali”.

Punto 10: Beni Comuni

“Dalla scuola all’acqua pubblica fino alla sanità e passando per le infrastrutture che appartengono ai cittadini”, ha detto il leader pentastellato. Ha inoltre sottolineato l’intenzione di “revisionare le concessioni autostradali”.  Sarà quindi di interesse primario apportare un nuovo impulso della cosa pubblica in un’altra chiave. Si spera che il Movimento intenda responsabilizzare i cittadini verso il rispetto per i beni che sono di tutti.

E in Pd che fa?

Nel frattempo, anche il Partito Democratico ha stilato la sua lista di capi saldi per un buon governo. Al primo posto, l’appartenenza leale all’Unione Europea. Al secondo posto, il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, partendo dalla centralità del Parlamento. Il terzo punto è lo sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale. Il penultimo è un cambio di rotta sulle politiche economiche e sociali in chiave redistributiva, in modo da aprire una nuova stagione agli investimenti. Infine, si punta ad un cambio di rotta nella gestione dei flussi migratori, mettendo al centro l’Europa, non più il singolo paese.

 

Possibili attriti nel nuovo matrimonio politico

Procederà tutto d’amore e d’accordo nella nuova coppia? Non è detto. Tra i 5 punti del Pd e i 10 del Movimento ci sono alcune cose che non quadrano. Primo fra tutti il rapporto con l’Unione Europea. Il Partito Democratico ha messo in pole position l’appartenenza leale all’unione. Non solo, per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori, ha sottolineato la centralità di una gestione condivisa. Ma nel programma del Movimento 5 Stelle dov’è l’UE? Non pervenuta. Inoltre, mentre i pentastellati spingono per la democrazia diretta, il Pd vuole fortificare quella rappresentativa, partendo proprio dal ruolo del parlamento. Tuttavia, in seguito al primo incontro, la situazione sembra essere migliore del previsto. Graziano Delrio dice che: “La riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive”. Anche Andrea Orlando è dello stesso avviso: “Non c’è niente di insormontabile”. Sono sulla stessa linea anche i delegati 5 Stelle Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, con i loro vice, Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. “Clima costruttivo, abbiamo chiesto garanzie sul taglio dei parlamentari. Non abbiamo in calendario altri tavoli in corso con altre forze politiche”.

A cura di B.P.

 

 

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