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Vigili del Fuoco allo stremo, senza mezzi mentre Roma brucia

Roma – Tra inizio maggio e il 26 luglio di questo anno sul territorio nazionale sono già andati in fumo 72.039 ettari di bosco, che sommati ai 2.926 ettari bruciati nel periodo invernale, fanno 74.965 ettari di superficie boschiva distrutta dalle fiamme. Siamo a +156,41% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016 (47.926 ettari). Questo è un vero e proprio bollettino di guerra, aggiornato fino allo scorso 26 luglio e si basa su di una raccolta dati fatta da USB Vigili del Fuoco. I dati rilevati sono stati ripresi da Legambiente e dalla Commissione Europea nell’ambito del progetto “Copernico” per monitorare e mappare uno dei fenomeni più devastanti in Italia e nel resto d’Europa.

Nella Regione Lazio si hanno fino ad oggi il 400% di roghi in più rispetto al 2016, con la stagione secca che rischia di protrarsi anche ai primi mesi autunnali, con conseguente aggravamento sul fronte degli incendi e il conseguente aumento delle superfici percorse dal fuoco.

USB Vigili del Fuoco, in tempi non sospetti, mise in guardia con note scritte e comunicati stampa sui ritardi nell’avvio della campagna AIB 2017, sulla carenza di organico e di mezzi antincendio per affrontare una stagione che si preannunciava difficile già dalla tarda primavera. Gli appelli non sono stati ascoltati e ad oggi i Vigili del Fuoco si trovano a far fronte ad una emergenza incendi che pare non abbia soluzione di continuità.

Noi pompieri siamo stremati da turni massacranti e ore ed ore di lavoro straordinario che non ci permette il giusto recupero psicofisico; non abbiamo più automezzi per andare a spegnere gli incendi, tanto che il giorno 28 luglio una nostra squadra antincendio boschivo, che doveva partecipare allo spegnimento della pineta di Castelfusano, per un guasto si è trovata senza l’autopompa in dotazione e, non potendone reperire un’altra neanche fuori provincia, è rimasta appiedata e costretta a rimanere nella propria sede senza poter operare. Il 29 luglio la squadra boschiva di Fiumicino, sempre per mancanza di mezzi, è stata costretta a svolgere il proprio turno di servizio con una autobotte (due posti) e il resto della squadra (tre vigili) che la seguiva su una vecchia Fiat Punto senza dispositivi di soccorso visivi e acustici”.

L’officina provinciale di Roma è oramai al collasso con decine e decine di mezzi di soccorso fuori servizio che riempiono ogni angolo del piazzale interno in attesa di riparazioni. Questo accade soprattutto per il fatto che molti automezzi di soccorso si portano sulle spalle almeno 20/25 anni di servizio; mentre quelli più “moderni”, non essendo adatti ad affrontare incendi in terreni accidentati come quelli che si possono incontrare durante le operazioni di spegnimento di un bosco o di terreni incolti, restando il più delle volte danneggiati. D’altronde non si è mai pensato di sottoscrive un Protocollo d’Intesa tra Vigili del Fuoco e Regione Lazio per l’acquisto da parte di quest’ultima di mezzi fuoristrada per affrontare gli incendi boschivi. L’amministrazione regionale, invece, ha giocato al ribasso persino sulla convenzione con  vv.f. per l’AIB 2017 (antincendio boschivo) togliendo fondi e accorciando il periodo operativo, pur essendo cosciente dell’avvenuta soppressione del Corpo Forestale dello Stato. In Italia si persevera senza investire seriamente sulla previsione e prevenzione dei rischi, e su di un sistema di Protezione Civile che veda i Vigili del Fuoco come protagonisti indiscussi.

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