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Truffa milionaria – Condanna definitiva per Umberto Bossi e il tesoriere Francesco Belsito

 Genova – Sono passati anni, ma la giustizia prima o poi fa capolinea.  L’inchiesta sul Senatùr, famiglia e il tesoriere, portò lo stesso Bossi a dimettersi nel  2012.

Condannati Bossi e Belsito per truffa milionaria

L’ex leader della Lega Nord, Umberto Bossi, e l’ex tesoriere Francesco Belsito sono stati condannati per la truffa da 56 milioni di euro ai danni dello Stato.

Per Bossi la condanna è a 2 anni e 6 mesi di carcere, mentre per Belsito il giudice ha disposto 4 anni e 10 mesi di carcere. Inoltre è stata disposta la confisca di 48 milioni di euro alla Lega Nord.

Spese pazze della famiglia Bossi, condannati Umberto e Renzo Bossi

Per l’accusa, nel periodo tra il 2008 e il 2011 sarebbero stati presentati rendiconti irregolari al Parlamento per ottenere indebitamente fondi pubblici che per l’accusa sarebbero stati usati, in gran parte, per spese personali della famiglia Bossi.

Il giudice monocratico a Marialuisa Balzarotti, del  Tribunale di Milano ha condannato per appropriazione indebita anche l’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito a 2 anni e 6 mesi.

Il Tribunale, che ha accolto in pieno le richieste del pm Paolo Filippini, ha inoltre condannato Umberto Bossi, il figlio (per il quale la pena è sospesa) e Belsito a una multa inferiore ai 1000 euro.

Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni, ma  stando alle indagini l’ex tesoriere della Lega si sarebbe appropriato di circa mezzo milione di euro, mentre l’ex leader del Carroccio avrebbe speso con i fondi del partito oltre 208 mila euro.

A Renzo Bossi sono stati addebitati, invece, più di 145 mila euro, tra cui migliaia di euro in multe, tremila euro di assicurazione auto, 48 mila euro per comprare una auto (una Audi ) e 77 mila euro per la “laurea albanese”.

“Me l’aspettavo, non ho nulla da rimproverarmi” commenta Umberto Bossi

E’ solo il primo grado, andiamo avanti”, è il commento di Umberto Bossi  subito dopo la sentenza. “Sono stato assolto da una parte delle accuse – ha aggiunto – e dopo cinque anni non ci sono ancora le prove che io abbia preso i soldi”.

Il figlio del Senatùr ha ribadito: “La Lega non ha mai pagato le mie multe né la laurea in Albania dove non sono mai stato”. “Non ho nulla da rimproverarmi – ha concluso – ho creduto nel progetto del partito fino in fondo” aggiungendo però che ora, se si si andasse a votare domani, “vorrebbe vedere prima i programmi”. Francesco Belsito, anche lui presente in aula, ha parlato di sentenza “ingiusta”.

“Io so di non avere mai preso un soldo dalla Lega e chi lavorava con me lo sa benissimo” ha aggiunto Renzo Bossi. “Quando ho avuto l’ufficio nella sede milanese del Carroccio ho pagato l’arredamento e tutti i mesi facevo il mio bonifico dal conto corrente personale al partito, come contributo volontario, perché credevo al progetto politico”.

Il figlio del ‘Senatur’ ha poi aggiunto: “Al giorno d’oggi in politica si parla troppo dei massimi sistemi e dei grandi cambiamenti e poi non si riparte dal concreto”.

Secondo Bossi, sarebbe invece necessario “risolvere i problemi delle buche nelle strade, i problemi degli allevatori con i cinghiali nelle valli: questa è la politica che si dovrebbe fare”.

Il tesoriere Belsito colleziona condanne ed accusa di riciclaggio 

Per Francesco Belsito è la quarta condanna nel giro di poche settimane, infatti a inizio luglio i giudici milanesi avevano condannato il faccendiere e tesoriere della cassa del partito a due anni e sei mesi.

I faccendieri  Belsito e  Paolo Scala e Stefano Bonet sono accusati anche di riciclaggio perché avrebbero portato a Cipro e in Tanzania, milioni di euro  illecitamente ottenuti dal partito.

Condannati anche i tre ex revisori contabili del partito Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi (oltre 3 anni in totale) e i due imprenditori Paolo Scala e Stefano Bonet (cinque anni ciascuno). Tutti sono accusati di truffa.

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