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Truffa blindati, il Pm chiede di collegarla alla morte del capitano Marco Callegaro

Bologna -La Procura militare, con il Pm Antonella Masala, sostiene che la morte del capitano Marco Callegaro, trovato cadavere il 25 luglio 2010 a Kabul, è legata alla truffa militare contestata a cinque ufficiali dell’Esercito. Per questo chiede la modifica dell’imputazione nel processo in corso a Roma.

Il processo in questione riguarda una truffa sulla blindatura più leggera, quindi meno costosa di quella pattuita, dei veicoli civili destinati ai generali del contingente militare italiano in Afghanistan e ai ‘vip’ in visita. Adesso nel processo si dovranno accertare anche le circostanze della morte del capitano, in passato dichiarata come suicidio, che vive a Bologna e che era a capo della cellula amministrativa presso Italfor Kabul. La prossima udienza è fissata il 18 ottobre.
Prima dell’udienza preliminare, un sesto imputato, un colonnello di 50 anni, originario di Foggia, è stato trovato morto impiccato in un ufficio del Comando Truppe alpine di Bolzano, dove prestava servizio.

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