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Trieste, due sessantenni stuprano una disabile

La violenza si sarebbe consumata in una casa privata.

Un storia terribile che aggiunge sofferenza a sofferenza. La vittima è una disabile con gravi problemi. Infatti la donna non è stata capace né di raccontare la violenza né di sporgere denuncia. Ad accorgersene per caso, un infermiere del Centro di salute mentale di Domio che, lo scorso giugno, l’aveva incontrata mentre due uomini la stavano strattonando per condurla in un appartamento di via Forti, presso Borgo San Sergio. La violenza è stata confermata dal Pronto soccorso del Burlo. Il medico ha confermato la violenza subita poche ore prima, che gli operatori del Csm di Domio avevano dedotto con fatica dal racconto della donna, visto le sue gravi condizioni. La vittima ha fatto capire di essere stata trattenuta a terra e di essere stata abusata a turno dai due uomini. Pare che tutto sia durato pochi minuti. Il suo racconto, fatto appena arrivata al centro, è stato ricollegato alla scena vista dall’infermiere poche ore prima in via Forti.

I due aggressori

I due presunti aggressori sono Sergio Scherli, di 62 anni e Edi Furlan, di 61 anni. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo e lesioni personali dal pm Matteo Tripani. Edi Furlan, detto “Edi Vacca” è già noto alla cronaca locale e alle forze dell’ordine per furto e aggressioni varie. Pochi giorni prima della violenza sulla disabile, aveva palpeggiato e tentato di rapinare una donna alla stazione. Per questo era stato arrestato.

Le indagini

Gli inquirenti sono risaliti ai due grazie alla testimonianza dell’infermiere che li aveva visti in compagnia della disabile. Sono liberi per ora mentre sono in corso le indagini. Ieri mattina lo stesso pm ha disposto la comparazione dei Dna della vittima e dei presunti violentatori. Infatti durante la visita medica al Pronto Soccorso del Burlo alla donna era stato effettuato un tampone proprio per la ricerca del Dna. Dna che sarà comparato con quello prelevato consensualmente ai due indagati. Le comparazioni saranno fatte dal dottor Pasquale Linarello, uno tra i più importanti biologi forensi, ex ufficiale dei carabinieri del Ris, responsabile di un avanzatissimo centro di indagini genetiche che ha sede a Milano. All’udienza di nomina di ieri erano presenti i difensori di Sergio Scherli e Edi Furlan, gli avvocati Antonio De Pauli e Luca Maria Ferrucci. Presente anche il legale della vittima, Marta Silano.

 

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