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Terremoto Amatrice, indagati 120 romani: cambi di residenza per incassare fondi

Troppe le domande presentate rispetto al numero di residenti.

Sono indagati per falso e truffa i 120 romani che, a ridosso del terremoto, hanno deciso di cambiare residenza per beneficiare dei fondi stanziati. Infatti il procuratore di Rieti, Giuseppe Saieva, sta per chiudere le indagini, ipotizzando i suddetti reati.

I sospetti

Troppe le domande inoltrate per ottenere soldi rispetto al numero dei residenti. Da qui i primi sospetti sul fatto che qualcosa di strano stesse avvenendo. Molti romani infatti avrebbero voluto quei 900 euro mensili, stanziati dalla Protezione Civile. Soldi destinati invece alle famiglie rimaste senza più casa a seguito del sisma del 2016. Quindi molti hanno pensato di approfittarne per lucrare sulla disperazione dei veri terremotati. Degli indagati, alcuni hanno cambiato residenza dopo il sisma. Altri, pur avendo la residenza ad Amatrice o ad Accumuli, hanno omesso di dichiarare che il loro domicilio effettivo era a Roma, quindi non avrebbero avuto diritto ai contributi statali. Alla luce delle indagini, molti hanno restituito la somma incassata illegalmente sperando in una riduzione della pena, ma l’illecito per falso e truffa sono reati non estinguibili per la Giustizia.

I contributi

Tecnicamente sono chiamati Cas, ossia “contributi di autonoma sistemazione”. Secondo quanto stabilito dall’ordinanza della Protezione Civile del settembre 2016, spetta ai sindaci dei comuni colpiti erogare i soldi in favore delle famiglie vittime del sisma. La quota varia in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Infatti i nuclei familiari composti da una persona percepiscono 400 euro, quelli composti da due, ne ottengono 500, 700 spettano alle famiglie composte da tre persone, 800 euro ai nuclei di quattro e 900 euro quelli composti da cinque o più unità.

I contributi ulteriori, previsti in presenza di disabili e anziani

Ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, spettano a famiglie in cui ci siano soggetti con handicap o con un’invalidità non inferiore al 67 per cento. Stessa cifra in presenza di anziani o persone con più di 65 anni. La somma aggiuntiva di 200 euro, prevista per la persona con più di 65 anni, è cumulabile con ulteriori 200 euro, nel caso in cui la stessa persona sia anche invalida.

 I sospetti

Non è stato difficile capire che si era in presenza di una truffa. Infatti la realtà familiare di grandi paesi come Amatrice permette di sapere e capire chi sono i turisti e i residenti effettivi. Come si diceva, l’elevato numero di domande per ottenere soldi era risultato sproporzionato rispetto agli effettivi residenti. Quindi sono scattati subito i controlli, per conto dei sindaci. Da qui è stato allertata la Procura che, dopo indagini accurate, ha risolto il caso con l’iscrizione nel registro degli indagati di 120 persone.

 

 

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