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Terremo a Ischia – Il bilancio è di due morti e 2600 sfollati, estratti dalle macerie 3 fratellini

La prima vittima del sisma si chiamava Lina Balestrieri in Cutaneo, 59 anni, nata a Barano d’Ischia (Napoli) ma residente nell’isola, mamma di 6 figli. La donna è rimasta schiacciata dal cornicione di una chiesa che le è crollato addosso dopo aver parcheggiato l’auto e mentre stava per entrare in chiesa. La seconda vittima, rimasta sepolta nella casa crollata in località Maio, sempre a Casamicciola, si chiamava Marilena Romanini, 65 anni, nata a Brescia, si trovava sull’isola in vacanza.

Il bilancio definitivo delle cure prestate dai medici dell’ospedale e del 118 è di 42 feriti, di cui solo 16 hanno richiesto un ricovero. Uno di essi è stato trasferito già nella notte di ieri al Cardarelli di Napoli, a causa di gravi ferite che richiedevano cure di alta specializzazione: l’uomo è ricoverato con prognosi riservata.

Ore di angoscia dopo il sisma per salvare tre fratellini rimasti sotto le macerie, il più piccolo ha solo 7 mesi

Alle 4 del mattino, i vigili del fuoco hanno estratto vivo Pasqualino, sette mesi, rimasto per sette ore sotto le macerie. Il suo vagito ha guidato i soccorritori, restituendo un soffio di speranza dopo tanta morte.

“E’ stato Ciro a salvare il fratellino Mattias. Dopo la scossa lo ha preso e lo ha spinto con lui sotto al letto, un gesto che sicuramente ha salvato la vita a entrambi. Poi con un manico di scopa ha battuto contro le macerie e si è fatto sentire dai soccorritori”. E’ commosso il comandante della Tenenza di Ischia della Gdf, Andrea Gentile, nel riferire il racconto di uno dei vigili del fuoco.

“Siamo qua, siamo qua, stiamo bene”, ha detto questo Ciro Marmolo, ragazzino di 11 anni che ha affrontato con coraggio la terribile notte seguita al violento sisma che ha sconvolto Ischia. I vigili del fuoco li hanno tenuti svegli, hanno dato loro dell’acqua. Ma per estrarli si sono rese necessarie ore di lavori sulle rovine della palazzina crollata.

“Quando è crollato tutto ho abbracciato mio fratello e poi quando sono arrivati I soccorritori l’ho spinto fuori per primo”, ha raccontato, a quanto apprende l’ANSA, Ciro ai sanitari che lo stanno curando.

Sono da poco passate le 13,10 quando Ciro Marmolo, 11 anni, è stato finalmente estratto dalle macerie. Un lungo applauso dei vicini di casa ha incoraggiato i vigili del fuoco che lo hanno tirato fuori dopo 16 ore di lavoro ininterrotto.

La cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha trascorso più volte periodi di vacanza a Ischia. Ha espresso “profonda vicinanza” ai cittadini colpiti dal sisma e “ai soccorritori che stanno facendo il loro meglio”.

Sono duemila gli sfollati a Casamicciola e altri 600 a Lacco Ameno. Il numero è stato reso noto dal capo del dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli che oggi ha incontrato i sindaci dell’isola per fare un primo punto della situazione. Escluso l’allestimento di tendopoli, per l’accoglienza degli sfollati si confida di far ricorso alle diverse strutture ricettive presenti sull’isola verde. Verrà dichiarato lo stato di emergenza e verrà nominato un Commissario.

Mattarella ha telefonato ai sindaci di Casamicciola e di Lacco Ameno per esprimere il cordoglio per le vittime e la solidarietà e la vicinanza alla popolazione e si è impegnato a visitare, quando possibile, i comuni colpiti e ha assicurato la sua attenzione per la ricostruzione”.   “Mi sento orgoglioso di essere italiano: l’ho detto al capo dello Stato”. Il sindaco di Casamicciola Giovanbattista Castagna riferisce così del colloquio telefonico con il presidente Mattarella. Orgoglioso perchè, spiega, “c’è stata una vera gara di solidarietà con tutte le istituzioni che hanno fatto a pieno ogni sforzo per soccorrere le persone in difficoltà”.

Per i turisti, tantissimi in questo periodo sull’isola verde, e per i residenti, l’estate si è fermata nel peggiore dei modi. Prima un boato poi la consapevolezza di quello che stava accadendo. Le suppellettili che cadevano, i mobili che si spostavano e poi il black-out, i crolli. “E’ stato peggio del terremoto del 1980”, racconta Giovanni. E’ stato un incubo che piano piano ha preso forma. E c’è chi fugge, ora, da Ischia.

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