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“Save Iceberg”: consegnate 350mila firme

Sono state consegnate all’Ambasciatore di Danimarca in Italia le 350.000 firme della petizione #saveIceberg, per salvare il cane Dogo sequestrato dalla polizia danese e condannato a morte. All’incontro erano presenti anche alcuni associazioni animaliste e la cantante Noemi, che ha dichiarato la sua contrarietà alla pena di morte per gli uomini e per gli animali.

L’ambasciatore di Danimarca ha fornito rassicurazioni circa le sorti di Iceberg e ha garantito di provvedere personalmente alla trasmissione di un resoconto dell’incontro avvenuto a porte chiuse.

Ma cosa era accaduto?

Iceberg è un dogo argentino di due anni, nato e cresciuto in Italia. Il suo padrone, Giuseppe, ha deciso di trasferirsi in Danimarca, portando con sé il suo amico a quattro zampe. La legge danese però vieta la razza di Iceberg, perchè ritenuta pericolosa per l’uomo. Così, quando Iceberg si è azzuffato con un altro cane è scattata al denuncia e la conseguente condanna a morte.

La vicenda ha sorpreso la rete, tanto che l’ENPA, raccogliendo l’appello di Giuseppe, ha chiesto l’intervento del Presidente del Consiglio, Gentiloni. Sul web, oltre alla petizione, era stato lanciato anche l’hashtag #saveiceberg che aveva trovato larghi consensi tra i personaggi famosi, come la cantante Noemi che in un video pubblicato sui social aveva invitato a non abbandonare Iceberg e a impegnarsi per riportarlo a casa.

 

“Attualmente Giuseppe Perna (il padrone di Iceberg) ha dato il via ad un procedimento legale in cui verranno chiarite tutte le responsabilità del caso specifico. E’ stato spiegato che il cane è entrato legalmente nel Paese perché all’aeroporto non sono comunque previsti controlli sulle razze di cani che entrano in Danimarca, il Dogo è stato sequestrato quando si trovava già sul suolo danese. Fino alla fine del procedimento legale è salvo. Ora Iceberg sta bene e si trova in un canile statale a Copenhagen. Noi continueremo la nostra mobilitazione finché non avremo la certezza che Iceberg torni sana e salva in Italia. Per questo terremo ancora aperta la petizione”, ha spiegato un referente di change.org/saveiceberg.

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