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Salvato raro esemplare di volatine ritrovato a Terracina

Latina – E’ stato salvato un raro esemplare di volatile, “ibis eremita” ritrovato a Terracina. Si tratta di una specie a grave rischio d’estinzione, inserita nella lista rossa dell’iucn. Allo stato selvatico è presente con una piccola popolazione stanziale in Marocco, un altro piccolo nucleo in Turchia e in Siria. In Europa è completamente scomparsa.

I Carabinieri forestali e la tutela della biodiversità

Il reparto Carabinieri biodiversità di Fogliano gestisce un territorio composito,  in cui la presenza di laghi salmastri, pantani ed acquitrini d’acqua dolce, uniti alla vicinanza col mare offre una notevole gamma di ambienti diversi, in grado di offrire spazi più adatti ad ogni specie legata alle zone umide.

Queste zone sono state dichiarate nel 1976 “zona umida di interesse internazionale”, a seguito della convenzione di Ramsar (1971); e successivamente, area IBA (International Birds Area). In questo modo si è contribuito a sottolineare l’importanza vitale che, le poche zone umide rimaste nel mondo, hanno per la sopravvivenza di tutte le specie migratrici.

La rete di riserve gestite dai carabinieri forestali, dislocata capillarmente sul territorio italiano, costituisce una vera e propria valvola di sicurezza in particolare per le specie migratrici.

Centro recuperi Borgo di Fogliano

Nella sede del reparto Carabinieri biodiversità di fogliano è attivo da molti anni un centro recuperi per la fauna selvatica. Qui vengono ospitati ogni anno decine di esemplari feriti, curati e poi rilasciati in natura. L’esemplare di ibis eremita, specie da molto tempo estinta in Europa, è parte di un gruppo di circa 10 individui, inseriti in un progetto di ricerca che coinvolge diversi paesi europei.

Progetto Waldrapp-team

Si tratta del progetto del Waldrapp-team, che nasce nel 2002. La finalità principale consiste nel testare la possibilità di ricreare una popolazione migratrice di ibis eremita. Prevede l’allevamento dei nidiacei, provenienti dai vari zoo coinvolti, affidandoli a delle “madri adottive” umane che poi, con l’ausilio di un deltaplano, li guidano nella prima migrazione, dalla Baviera alla Toscana. E’ qui, nella laguna di Orbetello, che i giovani ibis dovrebbero svernare. Ogni esemplare è munito di anello e di rilevatore gps  per consentire ai ricercatori di seguirne gli spostamenti.

I reparti biodiversità svolgono, a livello naturalistico, un ruolo di estrema importanza per la conservazione. In particolare, gli uffici situati lungo la fascia costiera consentono di raccogliere dati sulle presenze dei migratori, contribuendo ad incrementare la banca dati che rappresenta il punto di partenza per lo studio delle migrazioni.

Nel 2003 è stata avviata la prima migrazione guidata dall’uomo. Dalla Baviera un gruppo di ibis eremita avrebbe dovuto seguire in volo i genitori adottivi che a bordo di due deltaplani a motore li avrebbero guidati verso la laguna di Orbetello. Da allora, ogni anno i giovani ibis vengono accompagnati nel loro primo volo verso la Toscana. L’esemplare ospitato a fogliano verrà presto portato a ricongiungersi con il resto dello stormo.

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