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Report Emanuela Orlandi, la Santa Sede replica: “Falso e ridicolo”

La risposta del Vaticano al dossier di Fittipaldi non si è fatta attendere.

Arriva puntuale la smentita, da parte del Vaticano, delle rivelazioni pubblicate su L’Espresso dal giornalista Emiliano Fittipaldi riguardo il caso Emanuela Orlandi. “Documentazione falsa e ridicola” riferisce il portavoce della Santa Sede, Greg Burke. Il documento di cinque pagine di cui è venuto in possesso il giornalista sarebbe un “Resoconto sommario delle spese sostenute dallo Stato della Città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi”. Il periodo copre un arco temporale che va dal 1983 al 1997, nel corso del quale il Vaticano avrebbe speso 483 milioni delle vecchie lire. Il mittente sarebbe il Cardinale Antonetti, allora a capo dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica e i destinatari gli arcivescovi Jean Luis Tauran, segretario di Stato e Giovanni Battista Re, suo sostituto.

Il commento di Re

La notizia, oltre la smentita ufficiale, è stata commentata proprio da Giovanni Battista Re, ora Prefetto emerito della Congregazione per i vescovi. “Non ho mai visto quel documento pubblicato da Fittipaldi, non ho mai ricevuto alcuna rendicontazione su eventuali spese effettuate per il caso di Emanuela Orlandi”. Queste le sue dichiarazioni riportate da L’Espresso.

La reazione della famiglia Orlandi

Di diverso parere la famiglia di Emanuela Orlandi, affidato al fratello Pietro che dal suo account di fb scrive: “Il  muro sta cadendo”. La famiglia, e in particolare Pietro, combatte dal giorno della scomparsa della ragazza la cortina di omertà che il Vaticano ha costruito intorno al caso di Emanuela. Pietro ha inviato lo scorso 26 marzo una lettera a Papa Francesco. “Abbiamo il diritto di conoscere la verità contenuta in quei documenti e se sulla scomparsa di Emanuela fu posto il Segreto Pontificio, La prego di sciogliere i sigilli a tale imposizione che osteggia il raggiungimento della verità e della giustizia”.

La lettera della mamma di Emanuela

La signora Maria Pezzano Orlandi qualche mese fa dalle pagine del Corriere della Sera aveva scritto una lettera di risposta alla secca dichiarazione di Monsignor Angelo Becciu: “Per noi il caso è chiuso”. In essa tutto il rammarico della famiglia per la risposta ricevuta alla richiesta di accesso agli atti. Istanza presentata dai legali della famiglia per visionare la documentazione presente in Vaticano, la cui esistenza sarebbe emersa durante il processo Vatileaks 2. “Non è un caso chiuso, è mia figlia” così aveva replicato la signora dalle pagine del giornale.

La spiegazione data da monsignor Becciu

Becciu poi era tornato sulla questione. Con quella risposta, destinata ai cronisti, non voleva spegnere le speranze di una madre che soffre da 34 anni. Aveva ribadito l’inesistenza di un dossier Orlandi e si era detto disposto ad incontrare la signora Orlandi, una mamma che soffre il dolore più grande.

 

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